domenica 28 febbraio 2010

Lungo-degente

Un gioco di parole per definire il mio allenamento di sabato mattina.
All'ultimo momento dei due "Roberto" che mi avrebbero fatto compagnia non ne è venuto nessuno e così ho dovuto farmelo tutto da solo. Obiettivo: fare due volte il percorso della "10 miglia in Franciacorta", gara che la mia società organizza per il prossimo 2 maggio. Il primo giro va abbastanza bene anche se da persona poco accorta non mi sono protetto adeguatamente le mani e ho subito sentito freddo alle estremità. Tornato in paese a conclusione dei primi 16 Km, ho dovuto lottare contro la mia testa che mi suggeriva di finirla lì, dato che il percorso era già di per sè impegnativo e inoltre ero da solo. Ma ho proseguito facendo anche il secondo giro a ritmo che "naturalmente" si è abbassato a livelli quasi da "lungodegenti". Ma alla fine ce l'ho fatta e come sempre anche stavolta ho attraversato un momento "buio" attorno al 18°Km, superato il quale ho ritrovato freschezza e leggerezza dal 22° al 27° circa. Poi la stanchezza si è fatta sentire.
Come definirlo questo lungo? Decente o degente? Mah, se non guardo il cronometro ma guardo solo la quantità di Km lo posso definire positivo, ma Roma è ormai dietro l'angolo.
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Stamattina avevo voglia di un giretto defaticante anche per riuscire a raggiungere il traguardo dei 200 Km mensili (sì, lo sò che molti li fanno in una settimana). Ritmo molto tranquillo con un piacevole fuori programma: negli ultimi 2 Km devo ringraziare un podista che, molto più veloce di me, mi ha raggiunto all'apice del cavalcavia sull'autostrada e mi ha, senza volerlo, tirato fuori l'istinto ad accelerare un pò di più. Obiettivo 200 Km raggiunto.
Bene così.

venerdì 26 febbraio 2010

Il cerchio della vita e il Medio collinare

Mi ha sempre affascinato la geometria perchè rappresenta in qualche misura la dimensione di tutto ciò che è, e in sè ha quel senso di mistero e di stupore che alcuni "paradossi" rivelano. Uno dei più belli per me è rappresentato dal cerchio. La vita di ciascuna persona può esser raffigurata da un cerchio: la dimensione rappresenta l'età anagrafica, un bambino sarà rappresentato da un cerchio piccolo e un anziano da un cerchio più grande. Essi sono diversi, differenti le aree, differenti le misure delle circonferenze, eppure... e qui salta fuori la magìa del paradosso, entrambe le circonferenze sono formate da tanti punti uno accanto all'altro, ma quanti sono questi punti? Essendo per definizione il punto privo di dimensioni se ne deduce che ogni circonferenza è costituita da un numero infinito di punti, e siccome un infinito non è diverso da un altro infinito ecco che tutti i cerchi sono in qualche modo uguali, cioè infiniti

E' la metafora della vita, la vita di ciascuno di noi, grande o piccolo, ricco o povero, intelligente o semplice, ha un valore infinito cioè immenso ossia grandissimo. 
Essere consapevoli di questo porterebbe a risolvere all'istante il 95% dei problemi dell'umanità che sono in definitiva i problemi che ciascuno di noi vede nascere e crescere dentro di sè.

Lasciamo da parte per adesso queste elucubrazioni cerebrali, opinabilissime si capisce, e parliamo di corsa: ieri pomeriggio ho fatto un medio collinare che mi ha lasciato ben spremuto ma soddisfatto: 16,3 Km facendo il giro che al 99% ricalca il percorso della nostra gara "10 miglia in Franciacorta" del 2 maggio prossimo. Tempo finale 1.24.21 e FC che dopo il picco iniziale, dovuto presumibilmente alla imperfetta misurazione, si è assestata su valori del tutto soddisfacenti: 150 bpm di media con punta massima di 163 bpm

mercoledì 24 febbraio 2010

Ripetute 6x1200

Martedì appuntamento con la qualità (si fa per dire). Stavolta ho voluto fare le stesse ripetute sull'anello da 1200 metri come avevo fatto martedì scorso, aumentandole però di una, sei anzichè 5. Ho fatto fatica ma complessivamente ho avvertito buone sensazioni. Difficile per me adesso andare più veloce ma mi fa piacere la regolarità sia dei tratti veloci (a 4.30) che dei recuperi (840 metri tra 5.30 e 5.35, solo l'ultimo a 5.38).
Il menù settimanale adesso prevede un medio, probabilmente giovedì e un bel lungo che farò sabato mattina con l'aiuto fondamentale di Roberto C., il "gigante buono" di Bergamo.

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lunedì 22 febbraio 2010

Maratonina di Verona: senza infamia e senza lode


Il responso ufficiale fissa il mio tempo finale, real time, in 1.46.51 alla media esatta di 5 minuti al chilometro.
Dopo le giornate piovose e uggiose dei giorni scorsi stamattina il meteo era decisamente più bello: cielo sereno "sporcato" solo da qualche nuvoletta che in direzione di Verona diventava un pò più consistente ma niente di preoccupante. Temperatura comunque poco confortevole dato che a casa mia era di 0°C, a Desenzano erano 2°C e a Verona non si raggiungevano i 4°C. Decido che comunque correrò con calzoncini e maglietta a maniche corte prevedendo (e sperando) che nel corso della gara, sia per la fatica che per l'irraggiamento solare, la temperatura sarebbe certamente salita. Arriviamo, io e i miei soci Valter S. e Valter C. al parcheggio e ci dirigiamo in zona partenza. Io non voglio mancare un appuntamento importantissimo: l'incontro con i blogtrotters e gli amici di running forum e lascio temporaneamente gli amici che non ritroverò se non dopo l'arrivo. Bello ed emozionante lo stringersi di mani, gli abbracci, le foto fatte insieme e mi scuso se non ho riconosciuto tutti. Consegna sacca indumenti con conseguente spogliarello e via in griglia dopo aver fatto un pochino di riscaldamento, ma poco poco perchè l'ora del via incombeva. Si parte e io come al solito mi trovo da solo, nel senso che non ho vicino nessuno di quelli che conosco. Poco male, si corre intruppati e mi assesto sui 5/Km. Pochi Km dopo mi sento chiamare "Presidente!" è Roberto (il mitico Corio) che corre la maratona. Restiamo insieme praticamente fino al 18° chilometro dopo di che una stretta di mano ( e un pochino anche al cuore) e ci si lascia, io verso l'arrivo e lui verso la seconda parte della maratona. Grazie Roberto, le tue piacevoli chiacchiere e il tuo spronarmi mi hanno fatto correre quei chilometri senza quasi accorgermene, se non ci fossi stato tu avrei certamente rallentato e portato a termine la gara in un tempo molto peggiore. Avevo infatti quel leggero indolenzimento che dalla chiappa mi corre lungo la gamba destra; è una situazione con cui dovrò convivere, pazienza! Finalmente i 5 Km finali sono stati in centro città, bello ed emozionante il passaggio all'interno dell'Arena dove, come uno scemo, ho cercato di sorridere, ma sò già che avrò fatto le facce più da pirla che si conoscano... Taglio il traguardo e stoppo il Garmin, vedo l'amico Massimo di Castegnato che mi ha preceduto di un paio di minuti ed è al settimo cielo per aver fatto il suo PB, poco dopo arriva Bibe e nel tragitto verso la riconsegna degli indumenti incontro altri amici, Michele e poi la banda dei Fulminei con Bress ed Alvin, ma non voglio nominare altri perchè ne dimenticherei e invece li porto tutti nel cuore: siete grandi, ragazzi!
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Conclusione: come nel titolo, la mia gara è da considerare senza infamia e senza lode; tra un mese esatto sarò a Roma ma come si dice dalle mie parti c'è ancora tanto campo da arare, tradotto: sotto con gli allenamenti e con i lunghi, devo velocizzarmi e mettere fondo nelle mie gambe. Ci riuscirò? Dipende... da me, chiaro!

venerdì 19 febbraio 2010

Pronto per Verona?

Dunque ci siamo! Domenica sarò a Verona per la Mezza maratona "Giulietta e Romeo" e già il titolo scalda il cuore. Non sarà una novità per me: fui presente alla scorsa edizione e ricordo che feci una tal fatica a finirla che nei giorni successivi mi prese l'angoscia e lo sconforto. Stavo preparando l'esordio alla maratona di Roma e dopo Verona misi in dubbio persino la mia partecipazione a quello che era il mio "great dream".

Quest'anno non sò cosa aspettarmi; vengo da un periodo così-così, in allenamento faccio parecchia fatica e i riscontri cronometrici mi lasciano sempre un pò perplesso. Ieri pomeriggio, per esempio, mi sono sparato 14,39 Km in 1.15.44 alla media di 5.15 ma sinceramente pensavo di essere andato meglio; vabbè che il percorso non era pianeggiante, però non sò se sarei riuscito a stare su quei ritmi se avessi avuto ancora un pò di chilometri da fare.
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Non stò seguendo nessuna tabella, cerco solo di immagazzinare quanti più chilometri posso con la speranza di riuscire a concludere, senza massacrarmi troppo, la maratona di Roma che inesorabilmente si avvicina.
A Verona però voglio per prima cosa divertirmi; incontrerò e reincontrerò amici bloggers che queste frequentazioni "in rete" hanno trasformato in amici in carne e ossa. A tutti quelli che saranno a Verona per la mezza e per la maratona va il mio sincero IN BOCCA AL LUPO!

mercoledì 17 febbraio 2010

Una tartaruga da velocizzare...

e possibilmente trasformare in lepre!
Ci riuscirò mai?
Ieri pomeriggio ho deciso di sfruttare ancora il residuo di chiarore prima del tramonto per fare delle ripetute, allenamento fondamentale per riuscire a velocizzare un pochino il mio corpo "da tartaruga".
Breve riscaldamento di circa 500 metri per raggiungere l'anello artigianale di Cazzago e via con un giro completo veloce seguìto dal recupero nel giro breve per riportarmi al punto di partenza. Così per 5 volte. Ne sono uscite 5 ripetute a 4.23 - 4.26 - 4.30 - 4.28 - 4.33 con recuperi rispettivamente a 5.55 - 6.06 - 5.51 - 5.44.
Il tratto veloce è risultato essere di 1200 metri e il recupero circa 850 metri.

Sì, lo sò che avrei dovuto recuperare più in fretta ma allo stato attuale devo dire che più di questo non sarei riuscito a fare; il mio cuore ha subìto un bel lavoro di strizzamento e rilassamento ma la FC massima nei tratti veloci è stata di 176-163-163-164-164 e dunque abbastanza regolare e non troppo vicina al valore massimo (che è stato appunto di 176 nel corso del primo tratto veloce).

Pensavo di stufarmi di più, invece ho visto che l'ora scarsa di allenamento (57'18" per 11,28 Km) è trascorsa abbastanza in fretta. Cercherò di mettere più spesso questi lavori, chissà che la tartaruga inizi a trasformarsi in leprotto....

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martedì 16 febbraio 2010

Un lungo spompato ma torna l'ottimismo

Fine settimana un pò sottotono.
  • Venerdì sera avevo già deciso dentro di me di soprassedere quando una provvidenziale telefonata di Roberto mi ha "costretto" a un'uscita di poco più di mezzora. Lui, reduce da un periodo di stop forzato, non ha tirato troppo e io mi sono piacevolmente adeguato.
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  • Sabato ho finalmente affrontato il primo lungo, 25 Km passando da Rovato, Coccaglio, Cologne, Adro, Erbusco, facendo in pratica il periplo del Monte Orfano. Sarà che il correre da solo così tanto tempo e per di più praticamente a digiuno, mi ha messo addosso una noia e una spossatezza che mi hanno accompagnato sia nei primi 5 Km che nel tratto conclusivo dopo il 15° chilometro. Mi sono autoimposto di arrivare almeno a 25 ma più mi avvicinavo a casa, più cresceva la voglia di concludere. Guardando i riscontri cronometrici mi sento avvolgere dallo sgomento: la FC non si è mai alzata oltre i 166 bpm attestandosi sui 154 medi, ma la media finale è stata di ben 5'32"/Km indice di un motore "spompato" che non riesce a produrre energia.
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  • Domenica infine ho partecipato a una gara competitiva di 11 Km a Desenzano del Garda: il trofeo AVIS che da buon avisino non potevo rinunciare. A Desenzano ho trovato due compagni di squadra, Paolo e Ivan, alla loro prima competitiva. Gli altri due che avrebbero dovuto esserci, Eros e Valter C., si sono dovuti arrendere a impegni dell'ultimo momento (San Valentino?). Sarà il clima di gara, sarà l'adrenalina che mi prende ogni volta che mi attacco un pettorale, fatto stà che son partito abbastanza a razzo sfruttando il primo chilometro in discesa (fatto a 4.15!) e poi tenendo bene nella successiva salita e nel tratto in campagna su strade fangose che facevano pensare di essere a una gara di cross anzichè su strada. Ho chiuso in poco più di 54 minuti alla media di 5/Km. Faceva freschino ma ho saggiamente scelto di correre in pantaloncini corti e maglietta tecnica a maniche lunghe, quella della maratona di Venezia, senza nient'altro sotto.
Aspetto positivo è che il dolore alla gamba è scomparso; la velocità non è ancora a livelli soddisfacenti ma tirando le somme direi che la lancetta dell'ottimismo si posiziona nel settore verde....
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giovedì 11 febbraio 2010

90-60-90

No, il titolo del post non riguarda le "misure" della tipa qui di fianco ma è la sintesi della mia situazione odierna:
  • 90 % è la mia condizione fisica: il fastidioso nervo sciatico si stà pian piano rimettendo in sesto a forza di applicazioni magnetiche e punture di muscoril e feldene;
  • 60% è la mia condizione atletica: il forzato riposo ha notevolmente abbassato le mie performance e per recuperare un minimo di condizione occorre riprendere con gradualità ma con costanza gli allenamenti;
  • 90% è la mia situazione psicologica-mentale: stò riassaporando la voglia di correre, anche se il protrarsi dell'inverno impedisce per ora il raggiungimento del 100%. (stamattina addirittura è ricomparsa la neve).

Ieri mi sono goduto un bel giro collinare concluso con un mille a tutta birra. Niente di speciale ma l'aver concluso senza dolori e con affanno abbastanza contenuto mi ha dato ottimismo. In totale 14,81 Km in 1.16.35 alla media di 5'10"/Km.

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domenica 7 febbraio 2010

7 febbraio: 10 miglia lupatotine

E' andata abbastanza bene nonostante il lungo stop e il dolore sciatico che ho avvertito leggermente dopo il 4° Km. Ho stretto i denti e sono arrivato fino in fondo.
Prima della partenza ho avuto la piacevole sorpresa di salutare Michele (e sò che ha poi fatto una buona gara).
Del nostro gruppo eravamo parecchi, una quindicina. Ne abbiamo approfittato anche per reclamizzare la nostra gara del 2 maggio prossimo: Dieci miglia in Franciacorta tra vigneti e castelli. I volantini sono andati letteralmente a ruba: che a tutti piaccia il vino più che la corsa?


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venerdì 5 febbraio 2010

4 febbraio: timida ripresa

Non dovrei neppure scrivere dato che ho ripreso timidamente a corerre ma per fare poco più di 6 (sei!) Km ho fatto un pò fatica. Stavolta la gamba era sì un pò idolenzita ma le due notti di magnetoterapia domestica hanno attenuato di molto il fastidio. Il problema è stato un altro, e mi dò dello sciocco. Prima di uscire ho trangugiato (sì, letteralmente!) un caffè e il risultato è stato che dopo pochi minuti me lo sono sentito "brontolare" nello stomaco e la sensazione di nausea si è protratta fino a tarda sera.
Per la verità in casa ho i tre figli tutti con i sintomi di una bella influenza con febbre, vomito e compagnia bella. Non vorrei che il virus si sia insediato anche in me; stamani infatti non mi sento particolarmente brillante.

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La sosta dalla corsa mi ha permesso di portare a compimento un'opera cui tenevo in modo speciale: la pubblicazione di un libro. Ne rendo conto sul sito comune dei blogtrotters (clicca qui). Spero che piaccia e che presto anche il libro cartaceo diventi realtà.