Ebbene sì, sono riuscito ad iscrivermi e partecipare alla gara di Zone “la via degli gnomi”, seconda prova del Trofeo del Sebino, dopo quella di Monte Isola. Ero impegnato con mia moglie Cecilia e con Roberto in una “due giorni” di ritiro a Zone con i ragazzi della quinta che si preparano ai sacramenti della Cresima e della Prima Comunione. Serviva un aiuto cuoco e così mi sono aggregato mentre mia moglie e Roberto erano impegnati, come catechisti, a tentare di “addomesticare” una ventina di piccole pesti. La gara era prevista la domenica mattina, 10 Km con partenza alle nove, il percorso passava proprio davanti alla nostra “casa”… Devo essere stato abbastanza convincente o patetico fatto stà che mia moglie mi dà l’OK! Il sabato pomeriggio con Roberto facciamo allora una perlustrazione della parte finale del percorso, giusto per renderci conto che sarà durissima per me; lui invece ha deciso che farà il fotoreporter e cerca di studiare la posizione migliore per riuscire ad immortalare quelli della nostra squadra che sicuramente ci saranno. Io tentenno, non so ancora se sarà un bene partecipare e rischiare la figuraccia oppure riciclarmi come fotografo. Gli ultimi due Km mi fanno prendere la decisione: correrò.
La domenica mattina eccomi al via, saranno 175 gli atleti che giungeranno al traguardo a cui aggiungere una cinquantina di non competitivi. Della mia squadra ci sono i “soliti” Pierangelo (che giungerà primo di categoria), Elena, Piero e Luca che vedendomi alla partenza non nascondono una sorta di sorpresa…. Più tardi arriverà Claudio in compagnia di una amica che gioca al calcio. Sarà con lei che farò gran parte del percorso anche se ci siamo solo tenuti d’occhio a distanza ora avanti l’uno ora avanti l’altra. Mi soffermo a guardare gli atleti: fisici asciutti, gambe da scalatori puri. Mi fisso un obiettivo: arrivare penultimo, riuscire a lasciarne almeno uno dietro di me. La partenza è data con il canonico ritardo di 10 minuti per attendere gli ultimi ritardatari. Si va via subito in picchiata ma è un fuoco di paglia, quasi subito il sentiero, dopo aver passato il ponticello sul torrente, si inerpica e la salita è ripida, lunga, faticosa e scivolosa. Si va al passo, ecco il bosco degli gnomi, belle sculture sui tronchi degli abeti tagliati che raffigurano animali veri e fantasiosi, ma non c’è il tempo e la capacità di goderne, la salita è sempre terribilmente ripida. Secondo Km ma sembra già un’eternità, si raggiungono alcune baite in alta quota e lo sguardo si volge a contemplare la bellissima vista del lago d’Iseo giù in basso. Panorama mozzafiato, solo che il fiato è già mozzato di suo! Finalmente la discesa, mi lascio andare rischiando anche di scivolare un paio di volte ma le gambe han voglia di distendersi, si ripassa sotto lo striscione del traguardo dopo circa mezzora di corsa, ancora giù attraversando il paese; ecco che mi sento chiamare, è Roberto che mi filma, io corro in scioltezza gustandomi la discesa ma so che poi ci sarà ancora da soffrire. Ci si dirige verso Cislano dove il percorso ci porta a lambire le famose piramidi, fenomeni geologici di erosione, ma dopo aver attraversato il torrente ecco che si deve risalire attraverso il bosco. Di nuovo si va al passo facendo attenzione a non scivolare. Da Cislano si prosegue un tratto sulla strada asfaltata, si sale ma la pendenza è meno dura. Dopo il 7° Km ecco che finalmente si passa sulla strada dove ci sono i nostri ragazzi che incitano a gran voce tutti gli atleti. Mi vedono ed è apoteosi…che brivido! Mi danno una carica “spingendomi” oltre la fatica. Poco dopo ecco il sentiero nel bosco. Dall’ottavo al nono Km è ancora salita a tratti dura e da fare al passo ma poi finalmente si ritorna su un sentiero largo e in leggera discesa e allora via verso il traguardo. Raggiungo un gruppetto di tre atleti e mentre penso che stavolta non voglio subire sorpassi in prossimità dell’arrivo come spesso accade, trovo l’energia per accelerare e noto che dietro si staccano. Piazzo uno sprint finale e finalmente è finita. L’obiettivo di arrivare penultimo è ampiamente raggiunto, sarò 129° su 175, 32° di categoria su 43. Tempo ufficiale 1.06’37”. La gara è stata vinta da Alessio Rinaldi, ideatore del percorso, in 43’50”. Che dire? E’ stata dura, non ho mai fatto corse in montagna, ma sono soddisfattissimo, temevo di non riuscire a finirla, temevo di finire staccatissimo da tutti, invece alla fine non ero neppure tanto stanco, nel senso che ho recuperato in breve tempo. Poi quando son tornato dai ragazzi mi hanno accolto con ammirazione, quasi come un generale che torna vittorioso dalla guerra…
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Complimenti, Sandro, un'altra gara in saccoccia... e che gara! Anch'io ho sofferto (e parecchio) in montagna ieri, non ho visto il lago d'Iseo ma la vista da Brione sulla Franciacorta non era da meno!
RispondiEliminaAlessandro gran bella gara e bel racconto.
RispondiEliminaAnch'io mi sono accorto che gli atleti del trail hanno il fisico molto diverso dai soliti corridori da strada, può sembrare una cosa scontata ma non ci si fa tanto caso prima.
Un maratoneta come te gare così se le mangia,ovviamente,a colazione..
RispondiEliminaBravo Ale!
Sei inarrestabile. Impossibile gareggiare + di così.
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