giovedì 19 dicembre 2013

Buon Natale


  • A tutti i miei amici, a tutti quelli che non lo sono, 
  • a chi mi vuole bene e a chi non me ne vuole, 
  • a chi è in cerca di pace, di amore, di serenità e anche a chi vi ha rinunciato,
  • a tutti i runners e anche a chi non corre mai...

Buon Natale!!!!


giovedì 3 ottobre 2013

Ultimo post e il blog va in naftalina

Non ce la faccio a tenere aggiornato il mio blog di corsa; mi accorgo che passa sempre troppo tempo e allora ho deciso di finirla qui.

Il blog rimarrà in archivio, congelato; chissà che in futuro mi torni la voglia di riprenderlo.

Per adesso devo solo dire grazie ai tanti occasionali lettori che sono venuti a trovarmi e soprattutto a coloro che mi hanno commentato: i vostri scritti mi hanno dato la carica per fare quel poco che sono riuscito a fare nella mia breve e tardiva carriera di podista.

Ci troveremo "in corsa" da qualche parte, fino a quando al buon Dio piacerà di darmi ancora la salute fisica (stavo per scrivere anche "mentale" ma forse qui siamo già andati oltre...) e il piacere di mettermi in scarpette e tenuta da running.

e con questo...passo e...chiudo.

E ricordate "dietro ogni traguardo c'è una nuova linea di partenza...."

lunedì 2 settembre 2013

Sale in zucca..... e sudore sul corpo.


Si è svolto ieri il 5° trofeo Sale in zucca a Sale Marasino, gara conclusiva dell’8° trofeo del Sebino iniziato con la corsa di Zone e proseguito con Marone e Sulzano. Dopo la partecipazione alla gara inaugurale ho corso anche quella di Marone, di gran lunga la più dura dell’intero circuito, e proprio lì ho accusato un dolore agli ischiocrurali (muscoli del retro coscia) che mi hanno costretto a un riposo forzato che mi è costato il dover rinunciare alla gara di Sulzano. In conseguenza di ciò ne ha risentito ovviamente anche la mia preparazione e in queste gare di montagna è indispensabile avere un po’ di energia nelle gambe e di fiato nei polmoni. Però mi sarebbe dispiaciuto non esserci nemmeno a Sale e così ho deciso di presentarmi al via.
il "dream team" Libertas: Carlo, io, Angelo e Fabio
Insieme agli amici di squadra ci siamo fatti la solita graditissima foto di gruppo prima della partenza e poi ognuno ad inseguire i propri obiettivi. Il mio? Semplicemente divertirmi e se possibile difendere la posizione nella classifica generale del trofeo del Sebino che, anche se non conta nulla, mi vedeva piazzato nella top ten della mia categoria (quella dei “veterani” nati dal 1957 e prima).
La partenza era fissata dal campo sportivo di Sale dove sono giunto molto presto per trovare il posto auto e la location che non ricordavo bene dove fosse; subito al colpo d’occhio ho afferrato che i partecipanti erano abbastanza numerosi e questo mi ha fatto piacere perché l’intero circuito di gare è ben organizzato e, ciliegina sulla torta, i fotografi coadiuvati dal mitico Conte Oliver immortalano le nostre fatiche nella cornice dei bellissimi luoghi che il mondo intero ci invidia. E’ veramente uno spettacolo vedere il lago dall'alto dalle colline immerse nel verde degli ulivi e dei vigneti…. 
Subito il percorso scende ma appena riscaldati ecco che la salita non tarda a materializzarsi e costringerci al fiatone; la corro però abbastanza bene, perlomeno in riferimento ai compagni di corsa. Finita la salita si respira un po’ e si scende ma all'incirca al 5° Km ecco che si risale di nuovo e stavolta sono costretto al passo; mi raggiunge l’amico Carlo che è in lotta per un posto sul podio (obiettivo che sarà felicemente raggiunto) e mi stacca di qualche decina di metri che conserverà fino alla fine. Il mio punto debole è anche la discesa che andrebbe corsa a perdifiato mentre io temo sempre di perdere l’equilibrio; però riesco a raggiungere e superare qualche gruppetto pur essendo consapevole che finirò decisamente nelle retrovie, quantomeno eviterò l’ultimo posto.
All’arrivo cerco di tenere un’espressione che mi faccia immortalare dal fotografo in una posa un po’ meno indecente del solito e, visti i risultati, penso di esserci riuscito.
L’errore che commetto è quello di non stoppare il Garmin che così mi cronometra tutto il dopo gara, doccia e viaggio fino a casa compresi!
Riuscirò con un pò di impegno (e di fortuna) a correggere parzialmente i dati ma alla fine la cosa è poco importante; ciò che mi rimane è una bella soddisfazione per una bella corsa in una bella giornata. Per la cronaca anche il piazzamento finale (9° posto) mi lascia contento; c’è sempre tempo per migliorare…

Prossimi appuntamenti in gara: ad Erbusco, domenica prossima e poi la Brixia half marathon il 15. 

venerdì 2 agosto 2013

CorrinGhedi: una bella corsetta per una bella serata


Garetta con chilometraggio facile, poco più di 7 Km tutti pianeggianti, quella che ho corso ieri sera a Ghedi.
Non l’avevo mai fatta prima e devo dire che invece è una di quelle garette che non dovrebbero mancare mai nell’agenda di un podista. Unico problema è il caldo estivo ma quello di ieri, pur importante (circa 35° alle 20) era però meno afoso e al riparo del sole si stava anche bene. Sulla linea di partenza ho incontrato con grande piacere l’amico Eros che sfoggiava la canotta AVIS SPORT, e la cosa mi ha fatto ancora più piacere. Eravamo davvero in tantissimi, segno che la gara godeva anche del favore di chi l’aveva corsa negli anni precedenti, e questo va ascritto al merito degli organizzatori.
Causa il susseguirsi di impegni sia di lavoro che di famiglia ho rischiato di non riuscire ad arrivare in tempo, invece ho provvidenzialmente trovato la strada libera e un parcheggio comodo presso il centro commerciale a poche centinaia di metri dalla zona di partenza. Appena fatta l’iscrizione l’incontro, come già detto, con Eros e una veloce corsa al bagno (grazie alla gentilezza della ragazza del bar) e poi l’attesa dello start che è stato dato una quindicina di minuti di ritardo rispetto all’ora prefissata.
Parto bene in pancia al gruppo numerosissimo; il percorso lascia subito il centro abitato per portarci verso la campagna su strade sterrate ma ben tenute. Sudo per il caldo ma il respiro è buono, non si soffoca, non c’è afa e le gambe vanno bene. Riesco a tenere un ritmo attorno ai 5/Km e il mio obiettivo è quello di riuscire a tenerlo fino alla fine. So che in una gara del genere si potrebbe fare meglio ma per me alle condizioni attuali è già un grande successo vedere che la media finale è stata sotto, sia pure di poco, di quella soglia.
Gran confusione al ristoro finale con frutta fresca graditissima e gettonatissima e poi, dopo aver ritirato un nutrito pacca gara (con un costo d’iscrizione di 3 euro non si poteva certo pretendere molto) sono tornato soddisfatto a casa.
Bella serata, ottima gara, buone sensazioni.
Alla prossima.

lunedì 29 luglio 2013

Zone: la via (impervia) degli gnomi


Riprendo il blog a distanza di tempo; tant’acqua è passata sotto i ponti e le troppe incombenze (ma per sincerità sarebbe meglio dire “la troppa pigrizia”) mi hanno impedito di tenere aggiornato questo diario.
Sabato sera ho partecipato alla gara di Zone, la via degli gnomi, prima prova del Trofeo del Sebino 2013.
Nell’attesa della partenza un podista mi ha chiesto come mai non aggiornassi più il blog e allora ho capito di avere ancora qualche lettore che, probabilmente per farsi quattro risate, viene a vedere i miei “progressi”.
Ma veniamo al dunque.
Avevo già fatto la gara di Zone qualche anno fa, me la ricordavo difficile e faticosa; ebbene l’hanno ulteriormente resa più dura. Io che non sono una gazzella e che neppure in discesa riesco ad avere un’andatura accettabile l’ho affrontata con l’incoscienza e la spregiudicatezza di chi non sapeva cosa aspettarsi. Infatti appena la strada ha iniziato ad inerpicarsi ho iniziato a boccheggiare e a trascinarmi, al passo, cercando di non dare ascolto alle nettissime sensazioni di “disagio” delle mie gambe. La salita non finiva mai e io, che avevo come obiettivo quello di arrivare al traguardo e lasciarne indietro possibilmente uno, temevo di dover issare quanto prima bandiera bianca. Bello l’ambiente, indubbiamente, ma l’unico pensiero era quello di resistere e andare avanti, passo dopo passo. Dopo un tempo immenso ecco che la pendenza cambia direzione, si scende, ma la fatica non cambia, all’affanno subentra la paura di cadere e la media di corsa (se di “corsa” si può parlare) non migliora di molto. Dopo la Croce di Zone si entra in un tratto boschivo e il sentiero è molto stretto ma riesco a tenere il passo di due atleti davanti a me; a un certo punto una ragazza poco più avanti lancia un grido e cade a terra inciampando in una radice, l’aiuto a rialzarsi, per fortuna niente di grave. Usciti dal bosco ecco che la stessa sorte tocca a me, mi ritrovo a strisciare a terra con un bel graffio lungo la gamba sinistra. Non c’è nessuno vicino né davanti né dietro e mi coglie un attimo di paura ma mi rialzo, un po’ di dolore ma sono ancora tutto intero. Poco prima del sospirato traguardo un gruppo di bambini mi indicano l’ultima curva e mi applaudono festanti: tutte le cose negative spariscono di colpo. E’ finita, l’obiettivo è raggiunto, ultimo non sono: mi rendo perfettamente conto che queste non sono le gare per me ma è stato bello esserci. Sudato, stanco e un pochino dolorante alla gamba sbucciata torno a casa; nonostante tutto mi sono divertito e ho anche avuto la gioia di salutare alcuni compagni di squadra (ci siamo anche fatti una foto prima del via) e altri amici.
Alla prossima (magari con meno sofferenza…).
Il "dream team" Libertas, prima del via

la partenza

pronti via!

al primo Km

quasi finita?

quasi finita!

arrivo

obiettivo raggiunto!!!

mercoledì 17 aprile 2013

Boston 2013: siamo tutti maratoneti


Non ci sono parole umane per commentare questo tragico fatto di cronaca nera.
Per chi crede solo la preghiera è necessaria:
per le vittime innocenti,
per chiedere la guarigione (fisica e psicologica) dei feriti,
per la conversione e il pentimento degli autori,
perchè da oggi tutti noi che amiamo la corsa siamo tutti maratoneti.

giovedì 14 marzo 2013

Un punto di (ri)partenza!



con Carlo dopo l'arrivo
Domenica 10 marzo ho partecipato alla mezza maratona della mia città. E' stata la prima gara competitiva del 2013 in cui con non poca apprensione ed emozione ho reindossato un pettorale.
Il nuovo percorso (coincidente per i primi 19 Km con quello della Art Marathon), la possibilità di utilizzare la nuova metropolitana cittadina e soprattutto l'inaugurazione della nuova divisa sociale assieme ai compagni di squadra della Libertas Castegnato sono stati argomenti più che sufficienti per farmi decidere di essere tra i protagonisti.
Per la verità ero ben consapevole che la distanza di 21 Km fosse ancora un tantino oltre le mie possibilità (in allenamento ero arrivato a gestire abbastanza bene i 14-15 Km e non oltre) però il mio obiettivo era solo quello di completare la mezza, anche mettendoci...una vita!

Il nuovo percorso mi è piaciuto anche perchè conoscevo bene tutte le strade per averle calpestate di corsa più volte; l'unico tratto che avrei evitato è stata la zona industriale di Cellatica.
ultimi metri....
Positiva la decisione delle autorità di indire la giornata ecologica, così senza le automobili sembrava di essere in un mondo finalmente civile. Il ritmo che ho tenuto è stato agevole fino al 16° Km poi, come ampiamente previsto, ho avvertito un netto calo di energia, complice anche il caldo decisamente inaspettato (fino alla sera prima si paventava addirittura una corsa bagnata dalla pioggia che era prevista) e me ne sono accorto anche perchè i pacers delle 3 ore e 45 della maratona che avevo lasciato indietro mi hanno raggiunto e superato piazzandosi avanti di un paio di centinaia di metri. Ma ormai mancava poco e il rientro in centro città  mi ha dato la spinta necessaria per arrivare fino in fondo.

Ho pensato a Paolo e Simone, due persone straordinarie e appassionate di corsa che adesso non sono più tra noi.
Paolo l'avevo incontrato e conosciuto a Roma in occasione della mia seconda maratona e mi colpì la serenità e la freschezza giovanile, la sua voglia di vivere e di divertirsi e la simpatia che traspariva dalla sua persona, la morte lo ha colto beffarda pochi metri prima del traguardo di una gara a Rieti ma il suo ricordo non se n'è andato e non se ne andrà mai; di Simone invece ho letto e conservo il suo libro in cui emerge la volontà di lottare senza sosta contro il male che alla fine lo ha strappato alla vita ma che non lo mai sconfitto: un Grande!
A loro dedico la mia piccola impresa: un punto da cui ripartire.... grazie amici!


lunedì 11 febbraio 2013

Giro dei due ponti: fiato corto, gambe molli, soddisfazione.


Dopo dieci giorni di assenza assoluta dal mondo della corsa a causa di un fastidioso e subdolo raffreddore con corollario di intasamento, sinusite e quant’altro, ieri sono tornato a mettere le scarpette e rituffarmi nel mondo podistico. Ho scelto di partecipare alla non competitiva “Giro dei due Ponti” organizzata con ottima professionalità (ancorchè di stampo volontaristico) dal Gruppo podisti Urago Mella, gli stessi che ogni anno danno vita alla famosissima Strabrescia.
La grande partecipazione di podisti (circa 380) a dispetto del fatto che a pochi Km di distanza ci fosse in contemporanea il Cross della Badìa organizzato dalla FIDAL in collaborazione con l’AICS, la dice lunga sulla bontà della manifestazione.
La giornata era bellissima, fredda e limpida come spesso succede nelle giornate invernali.
Sono partito senza aspettare l’orario ufficiale (avrei dovuto attendere oltre mezzora) anche perché molti si erano già avviati. I primi Km si è transitato lungo lo sterrato che costeggia il Mella verso Collebeato. Le gambe erano molli, il fiato corto e ho capito subito che non sarebbe stata una corsa soddisfacente sul piano cronometrico, ma l’importante era essere di nuovo “in campo” e ciò mi bastava. Da Collebeato è iniziata la salita lungo sentieri sterrati: l’ho sofferta parecchio e l’ho fatta gran parte al passo, non ero decisamente in forma. In quota però c’è stata la bellissima soddisfazione di gettare lo sguardo fino all’orizzonte e godere di un panorama stupendo! Rapida picchiata in discesa, dove ho persino rischiato seriamente una rovinosa caduta che ho evitato per un nonnulla, ed eccomi al traguardo. Poco più di 12 Km e una grande soddisfazione. Per migliorare non ci vuole molto, basta solo che la salute torni ad essere piena, anche perché ho in programma la mezza di Brescia il mese prossimo e vorrei arrivarci in condizioni meno critiche.

lunedì 14 gennaio 2013

CorriCrema d'inverno


Prima partecipazione a una non competitiva per iniziare il 2013, la CorriCrema d'inverno.
Ancora una volta ho scelto questa bella città per godermi una corsa, stavolta non competitiva, dopo la bella impressione che ne ebbi nella precedente esperienza della mezza maratona del 2011.
Allora la nebbia mi impedì di goderne appieno le bellezze, stavolta la nebbia non c’era ma il cielo era grigio e una lieve pioggerellina mi ha accompagnato per un buon tratto del percorso.
Crema, porta Ombriano - zona partenza
Mi sono svegliato alle 6 resistendo alla tentazione di girarmi dall’altra parte vedendo il clima poco favorevole. A Crema sono giunto verso le 7.15 trovando addirittura di parcheggiare appena dentro porta Ombriano, a ridosso della partenza. Mi sono aggirato in zona partenza cercando di vedere se trovavo qualche faccia conosciuta ed ho aspettato una buona mezzora poi, non riconoscendo nessuno, ho deciso di partire. Tre erano i percorsi: 8, 13 e 20 Km ed ho deciso di affrontare quello più lungo anche per vedere se avrei retto alla distanza che, dopo la ripresa post infortunio, non sentivo ancora mia.
Oltre a ciò mi preoccupava lo stato dei miei alluci che presentavano le unghie nere e doloranti che ho preventivamente fasciato con cotone e cerotti. Probabilmente il mio modo di correre e l’anatomia dei miei piedi mi porta a spingere più con le dita che con l’avampiede o forse le scarpe le devo prendere di un ulteriore numero in più.
Il primo tratto della corsa attraversa il centro storico fino a porta Serio, l’equivalente dell’ultimissimo tratto della maratonina; poi si va su uno sterrato che costeggia il fiume. Il fondo è abbastanza corribile e mi trovo in compagnia di tantissima gente che corre, corricchia, cammina, parla, spinge passeggini…. È bella questa variopinta umanità che fa di questo sport una bella occasione di vita. Mi fisso un paio di “avversari” che hanno più o meno la mia andatura e li terrò a vista finchè potrò ma uno dei due lo perderò  a metà gara .
Siamo in aperta campagna, il grosso del gruppo ha tagliato per i percorsi più brevi ma ci sono ancora parecchi podisti sul percorso da 20 Km. Ripalta, Capergnanica, Ombriano sono le località che si attraversano e il mio passo è regolare, non veloce ma mi sento abbastanza bene e i Km passano. Dal 14° Km si passa dal comodo asfalto a uno sterrato a volte un po’ troppo fangoso e il ritmo e la fatica ne risentono un po’. Finalmente si torna verso la città: la corsa è finita, l’altro podista che avevo preso a riferimento l’avevo raggiunto e staccato ed è una piccola soddisfazione.
Dopo aver ritirato il pacco gara (belle le calze Diadora) e aver goduto del meritato ristoro sono pronto a tornare a casa dove arrivo poco prima delle 11. Dunque 20 ci sono, ancora poco e poco veloci ma è un altro tassello da aggiungere. A presto.