lunedì 31 maggio 2010

Se tre indizi fanno una prova….

Rompo la consuetudine e stavolta sul mio blog do spazio alle amare riflessioni calcistiche dopo l’ennesima occasione persa dal Brescia per ritornare in serie A.

La bella rimonta nel girone di ritorno aveva riacceso le speranze dei tifosi di città e provincia. La serie A era lì a portata di mano, bastava solo andare a vincere contro un Padova che, francamente, non doveva e non poteva rappresentare un ostacolo insormontabile. Un solo risultato, la vittoria, avrebbe garantito la promozione e, col senno di poi, addirittura il primo posto nel campionato stante il vantaggio dei confronti diretti col Lecce. Le ultime partite dicevano di una squadra in salute, solida in difesa e micidiale in attacco. Tutto era pronto, la festa in città e provincia era già preparata. Invece, ancora una volta, le bandiere biancoblù sono state riarrotolate, i tifosi son dovuti ripiegare mestamente verso casa. Rabbia e incredulità e un senso di tradimento, proprio nella giornata decisiva. La squadra è scesa a Padova molle, senza idee, non ha giocato, ha subìto senza combattere e alla fine ha meritato una sconfitta che, ironia della sorte, non è servita neppure a far esultare gli avversari di turno che saranno costretti lo stesso a spareggiare per salvarsi.
Il Brescia si è arreso proprio nella gara della vita, esattamente come successe nell’ultima giornata dell’ultimo campionato di serie A, maggio 2005, a Firenze quando sarebbe bastato un punto per non retrocedere; oppure come successe soltanto un anno fa nella finale play off di Livorno quando i propositi bellicosi della vigilia si infransero contro il non gioco (proprio come ieri) che permise al Livorno di vincere facilmente.
Se tre indizi fanno una prova, in effetti il dubbio (o la certezza?) è che alla fine le sorti del Brescia e la beffa verso i tifosi sia semplicemente questo: non vogliono andare in serie A; servirebbero investimenti, uno stadio nuovo o un radicale e costoso ammodernamento dell’attuale Rigamonti…. Non ci sono soldi, è un periodo di crisi, la società non può fare di più, le istituzioni pubbliche su questo versante non ci sentono. Eppure siamo pur sempre la terza realtà produttiva d’Italia, e allora?
Domande che ovviamente rimangono senza risposta, e intanto affiorano dubbi, incertezze, amarezza… e il senso di un ennesimo tradimento che allontana ancor di più l’affetto verso questa squadra. E non importa se i giochi non sono ancora chiusi, se i play off stavolta ci vedono in situazione di vantaggio… il rischio di un’ultima ulteriore beffa è troppo reale.

venerdì 28 maggio 2010

Ahi ahi Achille... stavolta hai vinto tu!

Ieri sera sono uscito per riprendere confidenza con la strada: risultato disastroso. Ho percorso 8,8 Km in 46'16" alla media di 5'16"/Km con fc che ha raggiunto il picco di 177 bpm (media 163).
[Qui i dettagli su gàrmin cònnect].
Al di là dei puri numeri devo registrare una stanchezza incredibile: ho veramente fatto molta fatica quando su queste distanze e su questi percorsi qualche mese fa andavo più veloce e con meno difficoltà.
D'accordo, sono ancora sotto effetto degli antibiotici e dei cortisonici e dunque il mio fisico è comprensibilmente stressato.
Ma la cosa che più mi preoccupa è il persistere del dolore al tendine di Achille. All'inizio sembrava tutto ok ma subito dopo poche centinaia di metri l'ho sentito "puntare" e stamattina al risveglio era molto doloroso.
Avevo preparato calzoncini, canotta, calze e scarpe per uscire finalmente alle 5.30 ma ho dovuto desistere. Niente da fare, in queste condizioni sarebbe da suicidio sfidare il "perfido Achille".
Per adesso vince lui.
E allora riposo, arnica, scongiuri.... imprecazioni..... mah.

lunedì 24 maggio 2010

E si riprende, (Monterotondo, Corte Franca) ma…

Ho ricominciato a correre. Sono ancora debole, sono ancora sotto la copertura degli antibiotici ma finalmente vedo l’uscita dal tunnel ormai prossima.
Venerdì sera mi sono rimesso in gioco alla bella gara non competitiva di Monterotondo: 10 Km (in realtà meno di 9) poco agevoli per via di qualche saliscendi che ha richiesto un po’ di impegno in più. Ero indeciso se optare per il percorso breve da 5 Km ma al bivio mi sono reso conto che stavo andando bene e ho proseguito. Non mi interessava tanto fare “il tempo” quanto testare la mia resistenza e alla fine ne traggo sensazioni positive. Ho concluso gli 8,7 Km in 46’48” alla media di 5’23”/Km. [gàrmin cònnect].
Ieri mattina, domenica, tra le varie opzioni possibili ho scelto di andare a Corte Franca per la gara non competitiva “Franciacorta per la vita” legata all’associazione delle vittime degli incidenti stradali. Pur essendo non competitiva devo riconoscere che è stata una delle gare meglio organizzate: pettorale, partenza in gruppo, possibilità di scelta tra tre percorsi con diverso chilometraggio e all’arrivo persino la bella medaglia messa al collo a tutti coloro che hanno tagliato il traguardo. C’erano diversi miei compagni di squadra. Unica “pecca” (peraltro comprensibilissima) l’inno dell’Inter che ci hanno propinato a più riprese… ;)
Al via mi ritrovo ancora come l’anno scorso nelle primissime posizioni. Il percorso è stato leggermente cambiato (in meglio) e ci siamo goduti un bel tragitto nel cuore della franciacorta. Ho scelto di fare il percorso più lungo da 15 Km. I primi 5 Km li corro bene, costantemente sotto i  5/Km nonostante si corresse su sterrati e con saliscendi. I secondi 5 Km ho rallentato un po’ ma dal 10° Km ho accusato un po’ di fatica e l’ultimo terzo di gara sono stato su una media piuttosto alta, attorno ai 5.30/Km. Ho chiuso i 15 Km (in realtà 14,95) in 1.17.42 alla media complessiva di 5’11”/Km. [gàrmin cònnect]
Oggi mi ritrovo purtroppo con il tendine infiammato, mi fa male e mi costringe a zoppicare. Un paio di giorni di riposo e poi riprenderò con molta gradualità, sperando di recuperare quanto prima il tempo perso.

lunedì 17 maggio 2010

Zerochilometri

Settimana da dimenticare, podisticamente parlando. Settimana che si chiude con un bello ZERO su tutti i fronti. Il clima umido e freddo dei giorni scorsi ha avuto la meglio su di me e mi ha lasciato in eredità una bella bronchite con annessi e connessi. Ancora oggi, a otto giorni dalla mia ultima uscita di corsa ho la testa pesante, il catarro che non si scioglie e mi causa difficoltà di respiro e otturazione all’orecchio.
Intanto mi stò sciroppando iniezioni di antibiotico e tutti quegli accorgimenti che danno l’illusione di star meglio (inalazioni, bagni di vapore ecc. ecc.).
E’ saltata ovviamente la partecipazione alla mezza maratona di Orzinuovi, gara in cui avevo intenzione di attaccare il mio PB, e rischia seriamente di saltare anche la Proai-Golem, nonostante il mio nominativo figuri già nell’elenco degli iscritti.
Quando e se riprenderò non oso pensare alla velocità da clinica geriatrica che riuscirò a ottenere. Pazienza, l’importante è prendere le cose per il verso giusto, qualcosa di buono esiste sempre.

lunedì 10 maggio 2010

Scalata Muratello-Maddalena

E’ fatta. Ma che fatica! Ho sperimentato quello che già immaginavo: certe gare non si possono affrontare alla leggera, occorre allenamento e allenamento duro. Invece io ho passato una settimana praticamente di scarico sia fisico che mentale, dopo la bella e faticosa organizzazione della 10 Miglia in Franciacorta. Solo il venerdì ho deciso di togliere un po’ di ruggine dalle mie gambe e mi sono fatto una serie di ripetute in salita (breve) col risultato che sabato mattina zoppicavo per un dolore al tendine della gamba destra.

Inoltre, come se non bastasse, ho iniziato già giovedì ad accusare un po’ di mal di gola e sabato ero bello intasato con testa pesante e naso chiuso.

In queste “pietose” condizioni presentarsi alla partenza a Muratello di Nave sabato pomeriggio è stata poco meno di una follìa, oltretutto non avevo il minimo sospetto di ciò che mi aspettava: una bella, tosta e interminabile salita per arrivare fino alla sommità del monte Maddalena.

Il primo chilometro è pianeggiante e stò tranquillamente in gruppo senza farmi prendere dalla foga dei primi che sono schizzati via velocissimi. Poco dopo iniziano le danze: la strada sale e la pendenza aumenta sempre di più. In breve mi ritrovo a dover procedere al passo, ma sono in buona compagnia. Mi alterno con i miei compagni di viaggio, Valter e Claudio, ma loro hanno il vantaggio di aver già percorso questa salita quindici giorni fa in occasione della XX miglia di Brescia. Non piove ma il cielo è solcato da nubi minacciose: corro in canotta e calzoncini col cappellino in testa; sudo abbondantemente e il cuore galoppa a ritmi elevati. Non ho preso né la fascia cardio né il garmin, ma lo sgomento iniziale quando mi sono accorto della dimenticanza lascia posto a un sentimento di sollievo dovuto al fatto che, nelle condizioni in cui ero, sarebbe stato già un successo riuscire ad arrivare arrancando fino alla fine.

Dal terzo al quinto chilometro il tratto più duro, la strada non accenna a diminuire la pendenza, poi finalmente al settimo Km finisce l’ascesa e lì ne ho approfittato per fare un allungo che mi ha permesso di riprendere e superare un gruppetto di 4-5 podisti.

Ho tagliato il traguardo in 55’ 58” al 322° posto su 356 arrivati; 44° di categoria su 48. Dati che consiglierebbero di appendere le scarpe al chiodo e dedicarsi.. all’ippica!

Ma non mi sento abbattuto, anzi se considero tutte le attenuanti mi reputo soddisfatto per essere arrivato fino al traguardo e non essere arrivato ultimo. Ci sarà modo di recuperare (spero) magari il prossimo anno.

Pochi minuti dopo l’arrivo si è scatenato un mezzo nubifragio con grandine fitta; il maltempo è durato un buon quarto d’ora proprio mentre era in svolgimento la gara degli assoluti. Ho visto l’arrivo del vincitore De Matteis (30’52”), un fulmine di guerra!

Solita confusione del dopo gara per recuperare la borsa del cambio e ripararsi come possibile dall’ennesimo scroscio d’acqua; indi riuscire a trovare un passaggio per il ritorno a Muratello e ritrovare i compagni di viaggio per il ritorno a casa. Nel complesso bella gara, ben organizzata e partecipazione record. E’ una gara per uomini duri… alla prossima!

lunedì 3 maggio 2010

Dall'altra parte della barricata

Eccomi finalmente a rispolverare il mio blog.
Sono state giornate intense quelle appena trascorse anche se i miei Km di corsa sono stati ZERO!
Ieri abbiamo concluso la nostra gara "10 miglia in Franciacorta" organizzata dalla mia società e quindi ho dovuto darmi da fare per gestire al meglio l'organizzazione logistica.
Cosa si prova a stare per una volta dall'altra parte della barricata? E' una sensazione strana, ci si trova a dover essere il punto di riferimento di tutti, dai compagni di squadra sempre pronti (a parole) a dare una mano salvo scoprire a pochi minuti dall'inizio che, beh.. sì.. insomma.. però... io vorrei correre... ma se serve.... però.... , ai partecipanti che vogliono sapere di tutto e di più ( a che ora si parte? Da dove si parte? E se piove? E i servizio... le docce... i ristori...), a tutte le incombenze sia logistiche che tecniche (sorveglianza strada, permessi da richiedere, sito internet da aggiornare, chi fa le foto, chi premiare, registrazione iscritti, classifica da stilare il più velocemente possibile e senza errori....).
Non voglio dire che ho fatto tutto io, non ci sarei mai riuscito, ma semplicemente devo dire che questa esperienza mi è servita per capire quali e quanti problemi comporta l'organizzazione di una gara.
Non tutto è andato bene, errori ne sono stati commessi e nei prossimi giorni presterò particolare attenzione alle critiche e osservazioni che mi saranno fatte presenti. Certo, mi godo anche i complimenti ricevuti e il mio personale "momento di gloria" per aver portato a compimento la realizzazione della gara; essere presidente di una società ha i suoi onori e i suoi oneri ma adesso quando (finalmente) andrò a correre da qualche parte per una gara competitiva o non competitiva cercherò di apprezzare e comprendere gli aspetti positivi e gli sforzi di chi deve stare "dall'altra parte della barricata".