domenica 28 marzo 2010

Maratonina di Cellatica: sotto i 100!

A sette giorni dalla maratona di Roma, stamattina ho disputato la IV edizione della Mezza Maratona di Cellatica (BS), gara competitiva FIDAL valevole per il campionato provinciale di società. Da qualche giorno mi stò curando con antibiotici a causa dei problemi di sinusite e mal di gola, residuo del tempo pazzo di questa primavera (20° a Roma, meno della metà al ritorno a casa e poi ancora sbalzo di oltre 10 gradi nei giorni successivi). Ero indeciso dunque se partecipare o meno ma alla fine, trattandosi appunto di una gara importante per la società (alla fine siamo arrivati sesti su 39 società) ho optato per la partecipazione pensando che l'avrei corsa a ritmo molto tranquillo. Invece mi sentivo bene, il clima era ideale e l'effetto-pettorale ha fatto il resto. Primi chilometri sotto i 4.30 ma senza problemi, poi ho un tantino rifiatato ma al 10° sono passato in 46 minuti. Per un attimo ho pensato anche ad attaccare il mio PB (1.37.25) ma poi il circuito da ripetere due volte presentava gli ultimi 2 Km in leggera ma fastidiosa salita per cui ho abbandonato improbabili sogni di gloria per cercare di riuscire invece a vedere se potevo abbattere il muro dei 100 minuti (1.40). Obiettivo riuscito in pieno, ho tagliato il traguardo in 1.39.33 e sono ben soddisfatto!
Adesso però dopo le tre domeniche "di fuoco" mezza (Brescia)-maratona (Roma)-mezza (Cellatica) arriva Pasqua e un meritato riposo.
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mercoledì 24 marzo 2010

Roma: quarantaduemila metri, centomila emozioni!


Torno a Roma a un anno esatto dal mio esordio in maratona. Come passa il tempo: sembrava ieri e invece è già passato un anno. Un anno ricco di soddisfazioni, un anno della mia nuova vita da maratoneta. Rivivo velocemente nella mente i mesi invernali passati ad allenarmi per preparare questa gara mentre insieme all’amico e compagno di squadra Valter S. siamo sull’aereo che da Orio al Serio ci stà portando nella Capitale. Ho seriamente rischiato di trovarmi tutto solo quest’anno, gli amici di Castegnato non ci sono e della mia società per vari motivi si sono defilati quasi tutti, tranne Valter. So che però a Roma non sarò solo e non perché gli iscritti alla maratona più bella d’Italia (e del Mondo) sono oltre 16mila ma perché troverò i meravigliosi blogtrotters e gli amici con cui ci si confronta virtualmente sul web.
L’aereo atterra puntuale alle 17 a Ciampino ma da lì ad arrivare all’EUR per il ritiro del pettorale e del pacco gara ci vorrà ancora..una vita! Bus, metro, cambio metro a Termini, expo… è già tardi e ci aspettano per la cena. Decidiamo di non passare dall’hotel ma di raggiungere direttamente il luogo del primo blogpoint, il Cantinone al Testaccio dove il “mitico” Yogi ci accompagna. Che bella serata ragazzi! Mi sono abbuffato in maniera scandalosa ingurgitando pasta alla carbonara, bucatini all’amatriciana, bucatini cacio&pepe, dolce…. ma soprattutto gustando la compagnia allegra e spensierata dei…. top runners . Mamma mia, a sentirli parlare con naturalezza dei tempi sperati e/o impostati mi son sentito piccino piccino; questi viaggiano attorno ai 4/Km con la naturalezza di chi passeggia sul lungolago sorbendosi un gelato! Ma è straordinario sentirsi, sia pure dal basso della mia pochezza atletica, “uno di loro”, accomunati dalla medesima passione e dalla medesima spontaneità (per la verità un tantino di imbarazzo lo provo sempre la prima volta che conosco qualcuno mai visto prima).
A mezzanotte siamo a nanna. La notte scorre tranquilla; ogni tanto i “rumori” notturni della città (clacson, traffico, gente che urla e canta…) mi svegliano, però non sono agitato, non più di quel che temevo.
Alle 7 ci si avvia al Colosseo, il clima è buono, nel senso che non piove e non c’è sole e la temperatura è gradevole, forse un po’ troppo elevata rispetto a quello cui eravamo abituati.
Solito caos prima della partenza, cerco di portarmi al punto in cui ci si era dati appuntamento con gli amici del forum ma non trovo nessuno. Rivedo Gianluca Master runners, Gian Carlo e Stefano che farà il pacer delle 3 ore. Due chiacchiere e intanto le telecamere della RAI ci riprendono (chissà se e quando ci trasmetteranno…). E’ ora, consegna borse, pipì come di prassi e via in gabbia. E qui inizio a sentire un’emozione che mi sale dal cuore e mi stringe la gola. Valter, che so farà un tempo sicuramente più veloce di me, deve entrare nel settore indietro, mentre io sono nel settore C tutto solo, sia pure in mezzo a tanta gente che però non conosco.
Riassaporo le emozioni di un anno prima, sono in mezzo a un evento, ancora qui, improvvisamente non so darmi la ragione di una emozione che mi fa salire le lacrime agli occhi. Accanto a me ci sono degli stranieri, saranno tantissimi a correre quest’anno nella maratona che vuole rendere omaggio al grande Abebe Bikila a cinquant’anni dall’impresa a piedi scalzi alle olimpiadi del 1960. Alzo gli occhi e vedo davanti un tiro di schioppo una sagoma conosciuta: è Zio Baga, in un attimo lo raggiungo, ci abbracciamo, passiamo l’attesa del via in compagnia incoraggiandoci a vicenda. Lui poi sarà autore di una prova eroica, conclusa dopo un episodio drammatico in cui ha rischiato di dover abbandonare per problemi fisici. Peccato non esserci rivisti dopo.
Le note di “The final countdown” ci caricano durante l’attesa ed ecco che viene finalmente dato il via. Stavolta è solo un minuto a separarmi dalla linea della partenza, faccio partire il garmin, non ho indossato la fascia cardio per non portarmi addosso un fastidio inutile.
Riesco a impostare un ritmo regolare e vado via bene anche se non guardo il crono. Commetto e ripeto un errore che ancora oggi non mi so spiegare, come un novellino: non bevo. Non mi fermo a nessun punto di ristoro, non prendo nessuna spugna, mi dico che andrò avanti fino al 25° chilometro, memore dell’ultimo lungo in cui corsi per 30 chilometri senza bere né mangiare.
Non so perché ho fatto questa stupidata: intanto il sole occhieggiava dalle nuvole e la temperatura si avvertiva che era salita, sudavo e capivo che se fosse continuato così sarebbe stato un bel problema. Eppure ho insistito a non fermarmi mai. Al 25° chilometro avevo ancora un centinaio di metri di vantaggio sui pacers delle 3.45 ma ero ben consapevole che non sarei stato in grado di mantenere quella posizione fino alla fine. Alla moschea finalmente mi fermo, prendo due bicchierini di acqua e cammino per circa un chilometro. I pacers sfilano via e li terrò d’occhio almeno fino al 30° ma non intendo fare nulla per riagguantarli.
Al 30° chilometro inizia la maratona; da qui in avanti si staglia lo spartiacque tra chi si è preparato con costanza e chi invece l’ha affrontata n allegria e ne paga le ovvie conseguenze.
La folla incita e applaude, i chilometri scorrono lentamente, la strada asfaltata lascia posto ai famigerati sampietrini e qui capisco il secondo errore che ho commesso scegliendo di correre con le ASICS stratus anziché con le Mizuno. Le scarpe non sono molto ammortizzate e ogni passo lo sento, mi fanno male le dita, la pianta, le estremità, sono dolori che arrivano intensi e poi pian piano si attenuano per poi ritornare come ondate di dolore.
Piazza Navona, lo scenario monumentale tanto sognato, ma io davvero sono al lumicino. Decido che al ristoro del 35° chilometro mi fermerò camminando un po’ per bere e così faccio evitando accuratamente di bere integratori salini che tanti problemi mi diedero nelle precedenti maratone. La folla è straripante ma stranamente a me dà un po’ fastidio, mi immagino nelle mie lunghe e solitarie corse fatte nel silenzio dei miei sentieri e boschi con il solo sottofondo della natura e dei suoi suoni e vorrei essere là.
Via del Corso, riprendo a correre, piazza del Popolo sembra irraggiungibile ma devo arrivarci. Mi fanno male i piedi ma non posso fermarmi, se lo facessi rischierei di non ripartire più. Vorrei togliermi le scarpe non per emulare Bikila ma per cercare un sollievo alle mie dita doloranti. Non fermarti, non fermarti ora, resisti…. Mancano solo 5 chilometri, cinque giri del quadrilatero che usavi per fare le ripetute, ma qui ci sono le salite, i sampietrini, non ce la faccio più. Non fermarti, inizio una lotta furibonda tra la mia mente positiva e la mia mente negativa e l’equilibrio è molto instabile, il prevalere dell’una o dell’altra sarà il fattore determinante dell’esito della mia maratona e di tutti i mesi invernali di preparazione.
Mentalmente mi dico che raggiungerò l’ultimo ristoro e rifiaterò, ma dopo l’altare della Patria c’è ancora una salita, un falsopiano, un’altra salita; corro ma non sento più le gambe e anche i piedi ormai diventano meno sensibili.
Vai Alessandro!” una voce mi incita, scorgo il Giampy, lo saluto con la mano, siamo al Circo Massimo, ecco il ristoro, che faccio? No, non posso fermarmi proprio adesso, ormai sento di essere quasi alla fine, testa bassa e avanti con la forza della disperazione.
Viale di san Gregorio, ecco laggiù il Colosseo, ultima salita ma è asfalto e ormai una forza che sento venire da non so dove mi sospinge; la discesa, ma il traguardo dov’è? Ultimi 200 metri che sembrano lunghissimi ma ci sono, taglio il traguardo, non so con che espressione, mi appoggio alle transenne, rifiato, ce l’ho fatta! Stavolta le 4 ore sono ancora più lontane, il display segna 3.54 e rotti, il real time sarà 3.53.09 e, sia pure senza infamia e senza lode, è il mio nuovo PB. Altro errore fatto è stato l’aver settato il garmin con lo stop automatico, così sul mio quadrante leggevo 3.51 e rotti.
Ricevo la medaglia, la mia terza medaglia da maratoneta, mi mettono addosso il telo termico. Non aver preso integratori mi permette di sentirmi meno in subbuglio dell’altra volta. Devo recuperare lo zaino con il cambio ma qui inizia un’altra maratona. Tenterò inutilmente per tre volte di mettermi in coda ma l’unico camion in cui si fa confusione è proprio il mio. Brividi di freddo mi scuotono, il vento soffia e sento che non posso continuare a soffrire così. Finalmente riesco a entrare in possesso del mio zaino e mi asciugo e mi cambio. Valter che ha completato la sua maratona 10 minuti prima di me mi aspetta e finalmente possiamo ripartire. Tento di telefonare a casa ma non risponde nessuno, poi via via arrivano messaggi di congratulazioni. Saluto Heidy (Floriana) dandoci appuntamento per la pizza della sera e ci incamminiamo verso l’hotel.
La camminata è salutare, le gambe sono stanche ma non le sento particolarmente legnose. Pomeriggio di riposo e poi in serata ci si ritrova per la pizza con i simpaticissimi amici di running forum. Per defaticare abbiamo deciso di andare a piedi dal nostro hotel (zona Porta Pia) fino alla Piramide, saranno stati circa 5 chilometri. La serata è bellissima, tutti con la nostra medaglia e con la soddisfazione di aver concluso un’altra bella esperienza ed esserci conosciuti e sentiti ancora più amici.
Lunedì pomeriggio a Ciampino siamo costretti a stare in aeroporto a causa di uno sciopero che fa ritardare la partenza del volo di ben tre ore. Finalmente alle sette posso riabbracciare Cecilia e la mia famiglia.
La maratona non perdona,  ti affascina, ti illude ma ogni minimo errore te lo presenta con un conto molto salato. Il pensiero va a quello sfortunato belga che ha trovato al 39° chilometro il suo traguardo, quello della morte. Statisticamente ci può stare ma penso al dolore e all’incredulità di chi lo avrebbe aspettato e non lo rivedrà più. Penso anche a quei cinquemila che non sono arrivati fino alla fine (poco più di 11 mila i finisher), ma per loro almeno ci sarà la possibilità di una rivincita.

martedì 23 marzo 2010

Roma 21 marzo 2010: 3.53.09 è nuovo PB


posizione: 3924 su 11023 (IP=36)
categoria: 447 su 1332 (IC=34)
sesso: 3652 su 9149 (IS=39)

nei prossimi giorni darò spazio a emozioni, sentimenti, sofferenze e tutto quanto ho vissuto. E'fatta, è dura, è meravigliosa!!!

venerdì 19 marzo 2010

Roma arrivo!!!


L'ultimo allenamento (vedi dettagli) mi ha lasciato buone sensazioni, più di testa che di gambe. Parto con fiducia.
A presto!

mercoledì 17 marzo 2010

CHECK LIST PER MARATONA DI ROMA

Si avvicina il gran giorno.
Ieri sera corsetta senza tirare troppo, anzi diciamo che è stata una passeggiata sostenuta, 9,30 Km in poco più di 50 minuti insieme a Roberto. Per i primi 3 Km c'era anche mio figlio Alberto che poi ha "finito la benzina"; mi ha fatto piacere e spero che finalmente riesca a trovare entusiasmo e motivazione.
Ed ecco cosa non devo dimenticare di portare a Roma (partirò nel pomeriggio di sabato in aereo da Orio con l'amico Valter S.):

1. Documenti viaggio (foglio check in online)
2. Lettera assegnazione pettorale
3. Carta identità
4. Carta di credito
5. Portafoglio con contanti (pochi)
6. Tessera FIDAL
7. Telefonino (con caricabatteria)
8. orologio
9. Garmin e fascia cardio
10. Scarpe running
11. Completo gara (canotta + pantaloncini)
12. Cerotti
13. Vaselina
14. Barretta energetica
15. Fazzoletti di carta
16. Sacco spazzatura o maglietta da gettare prima della partenza
17. Sacca per ricambio
18. Ricambio dopo gara (maglietta, calzoncini, mutande, calze, giacchetta antivento)
19. Asciugamano
20. Accappatoio
21. guanti leggeri e fascia paraorecchie
22. medicinali di base
23. ...
Sicuramente avrò dimenticato qualcosa ma l’averla scritta mi potrà aiutare. Devo anche portarmi:
1. Entusiasmo
2. Ottimismo
3. Spirito di sacrificio
4. Un pizzico di sana incoscienza
5. … e tutti gli INBOCCAALLUPO che ho ricevuto.

domenica 14 marzo 2010

Brescia Half Marathon

Lo sò, non ho fatto come avrei dovuto: correrla a ritmo maratona per memorizzare nella testa e nelle gambe le sensazioni che dovrei ritrovare a Roma, ma quando si indossa un pettorale.... mi capite vero?.
Eravamo un bel gruppo della mia società: quasi tutti impegnati per la Brescia Ten, competitiva sui 10 Km; in 4 per la Mezza e in 4 per la Brescia Art Marathon. Ho scelto di fare la mezza anche perchè la 10K mi avrebbe costretto a ritmi troppo "estremi", invece la distanza dei 21 Km mi piace, mi sembra tagliata quasi su misura per me. Ormai mi conosco e se non sopraggiungono situazioni particolari, il mio ritmo è quello che ho ottenuto stamattina, attorno ai 4,45 - 4,50/Km.
Prima del via foto di gruppo per immortalare l'evento e poi presto in griglia per riuscire a essere pronti allo sparo. Davanti quelli della Ten, in mezzo noi Mezzomaratoneti e dietro i maratoneti. Scelta che qualcuno non ha gradito stante l'inevitabile imbottigliamento del primo Km; sarebbe stato meglio fare tre partenze separate e scaglionate. Dopo un paio di Km riesco a prendere un ritmo "tranquillo ma non troppo" ma mi sento bene di testa e di gambe e anche di fiato. Raggiungo Alberto (Bibe) e praticamente viaggio fianco a fianco fino al 7° dove i percorsi della maratona, mezza e Ten si dividono. Lo vedo girare verso il traguardo della 10 e per un attimo mi sfiora l'idea di fare altrettanto. Ma dura una frazione di secondo. Altri 2 Km e si dividono i percorsi della maratona e della mezza. Noi si sale verso Collebeato e quella leggera e continua ascesa inizia a farmi sentire un pò di stanchezza. Al 16° Km si ridiscende verso la città, qui sono i miei luoghi dove mi reco ogni mattina per il lavoro, le conosco bene queste strade. Al 18° Km raggiungo il mio amico Valter C. e ormai mi immagino il traguardo ormai vicino. Poco prima della galleria un signore con un Mercedes, incurante della corsa si mette di traverso e rischia di travolgerci. Mi lascio andare a un'imprecazione urlata a pieni polmoni che quasi spaventa anche me! Ultimo Km in leggera salitella ma ormai è fatta. Purtroppo la galleria annulla la ricezione del GPS e così mentre lo stoppo a 1.41 in realtà mi trovo a dover aggiungere un altro minuto. Ma non importa, è stata una corsa piacevole che ho gustato.
Tempo finale (real) 1.42.42, (281° classificato su 653, 31° di categoria su 72).
Media da garmin: 4'45"/km
FC media: 154 bpm
FC max: 164 bpm
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Siparietto piacevole l'incontro con tanti amici "di blog"; anzi sono io che son stato riconosciuto e chiamato: quando si dice la notorietà! E' una sensazione strana che non ho mai provato in vita mia. Fa piacere ma a mente serena devo ricordarmi di fare attenzione a tutto quello che scrivo....

venerdì 12 marzo 2010

Un medio-lungo

Finalmente il tempo si è messo al bello; una sola giornata pur poco soleggiata ma con temperatura in rialzo rispetto ai giorni scorsi ha fatto sì che la neve che era caduta abbondantemente si sia quasi del tutto sciolta. E allora, causa anche la impossibilità di Roberto di essere a casa più presto per venire a correre con me, appena terminato il lavoro mi sono subito messo in tenuta da runner e sono andato a correre.
Ho indossato le nuove scarpe ma dopo aver soppesato tutti i consigli e le esperienze degli altri penso che a Roma userò le ASICS anche se precauzionalmente mi porterò pure le Mizuno.
Non avevo una meta precisa ma correndo non ho avvertito problemi di affaticamento e allora ho allungato un pò facendone uscire un medio un pochino più lungo e per di più abbastanza collinare: 17,5 Km fatti alla media finale di 5'13"/Km come si evince dai dati scaricati su garmin connect.
Domenica farò la mezza di Brescia e poi saremo nella "settimana di passione" che culminerà con la Maratona di Roma. Ormai ci siamo!

martedì 9 marzo 2010

Ho provato le scarpe nuove

Giretto non troppo impegnativo per testare le mie nuove Mizuno Wave Fortis 3.
Il commesso che mi ha servito mi ha detto che il modello precedente presentava un problema sul consumo della gomma.
In effetti le mie Mizuno Fortis dopo circa 600 Km presentano un'evidente usura sul retro posteriore esterno, più marcata sul piede sinistro rispetto al destro. Però mi chiedevo come mai fossero così consumate stante che non sono un peso piuma ma nemmeno particolarmente pesante.
Pare che con le Fortis 3 la Mizuno abbia posto rimedio a questa situazione. Lo spero sennò vuol dire che mi hanno fregato un'alra volta ;)
Avevo anche provato altri modelli, tra cui le ASICS Cumulus ma complessivamente mi sembra di trovarmi meglio con le Mizuno. Tra qualche centinaio di Km trarrò le somme.
Ieri pomeriggio dunque le ho testate e dopo i primi Km fatti con cautela, anche perchè avevo ancora un pochino di affaticamento dopo il lungo di domenica, negli ultimi ho accelerato un pò e sinceramente mi sono trovato a mio agio. Però penso che a Roma mi porterò le ASICS GEL STRATUS che hanno già all'attivo circa 200 Km.
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domenica 7 marzo 2010

Lunghissimo a Offanengo

Giornata da brividi con vento a raffiche e temperatura in picchiata ma fortunatamente nessuna precipitazione piovosa o nevosa, come invece minacciavano le previsioni meteo.
Dopo il medio collinare di venerdì sera, con Roberto (10,86 Km - vedi gàrmin cònnect) stamattina avevo in programma l'ultimo lunghissimo in preparazione della maratona di Roma. Ho cercato di trovare delle non competitive in zona ma purtroppo non ne erano in programma; fare oltre 30 Km in solitaria non mi andava e allora ho deciso di recarmi a Offanengo (Cremona), un paese alla periferia est di Crema. I percorsi a scelta erano di 7-13-15-21 Km. Ho fatto il primo giro di 21 Km e subito dopo ho preso per quello da 15 Km. Avevo saltato tutti i ristori ma al secondo giro ho avuto l'amara sorpresa di ritrovarmi tutto solo e... nessun ristoro se non dopo aver fatto 30 Km. Gli ultimi 4 Km si è levato un vento fortissimo, naturalmente contrario come nelle migliori tradizioni podistiche, ma son riuscito a chiudere i 36 Km esatti in 3 ore e 19 minuti. Al ristoro finale mi hanno simpaticamente offerto ogni ben di Dio quando hanno saputo che avevo percorso ben 36 Km. La cosa bella che mi conforta è stato la relativa facilità, considerando che il percorso era quasi interamente su strade sterrate, spesso corredate di belle pozzanghere da aggirare con un pò di difficoltà se si voleva evitare di infangarsi per bene.
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E per finire, sabato mattina mi sono fatto un regalo: le scarpe nuove (ovviamente non usate oggi): sono tornato alle Mizuno e ho preso le Wave Fortis 3. Spero di essere stato consigliato bene.

martedì 2 marzo 2010

Un giorno di ferie

Ogni tanto ci vuole, infilare un giorno di ferie per staccare dalla solita routine quotidiana; se poi capita una bella giornata di sole e, del tutto inaspettata, la stessa decisione di un amico, cosa chiedere di più?
Saputo che anche Roberto era a casa dal lavoro ci siamo accordati, il tempo di una telefonata, per fare finalmente in compagnia le ripetute del martedì. Così stamattina ho portato a casa le mie 5x1200 con prolungamento finale di circa 5 Km di corsa sciolta ma in progressione fino a Rovato.
Ripetute fatte a 4,21 - 4,20 - 4,22 - 4,24 - 4,27 con Roberto che era un tantino più in difficoltà mentre io mi sentivo abbastanza bene (la FC si è messa sul valore medio di 148 bpm con punta max a 162 (escludendo il dato inesatto di 173 all'inizio).
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