lunedì 20 febbraio 2012

Giulietta & Romeo half marathon


Il primo imbarazzo è stato il numero di pettorale: 49 per una gara che ha annoverato ben oltre 4000 iscritti.
Misteri dell’organizzazione. Eppure mi ero iscritto riportando fedelmente il mio PB sulla distanza (quell’1.37 e rotti che per adesso vedo come un miraggio lontanissimo) e infatti mi hanno assegnato la griglia VERDE.
Sono partito in compagnia di un nutrito gruppo di compagni di squadra e questo fatto mi ha messo di buonumore; inoltre buona parte di noi, accompagnati dalle rispettive consorti, ci saremmo poi fermati a Verona per il pranzo. Così è stato e infatti ammetto che le energie spese per la gara sono state ampiamente e abbondantemente reintegrate nel pomeriggio.
Ma veniamo alla gara: ero in pensiero per la pubalgia e non sapevo cosa sarebbe stato saggio fare. Rinunciare? Sì, ma poi come la metto con la maratona in programma tra meno di un mese?
Mi sono ripromesso di correre senza strafare cercando di mantenermi in buone condizioni e se, ahimè, il dolore fosse sopraggiunto, mi sarei arreso senza rischiare di peggiorare la situazione. Gran confusione in zona partenza: eravamo davvero tantissimi e la scelta di far partire la gara dallo stadio l’ho considerata saggia. Poco tempo per ritirare il pettorale e prepararsi e già è ora di entrare in griglia. Il cielo è grigio e rischia anche di minacciare pioggia ma non fa freddo, perlomeno non il freddo polare delle ultime settimane. Decido di mettere una maglietta a maniche lunghe con sotto un capo tecnico a pelle e sopra la canotta sociale. E sotto solo i pantaloncini estivi, le gambe non sono un problema, correndo si scaldano. Curiosamente indosso i guanti (rossi) mentre in testa mi metto una cuffia. Insomma, non sono un bel soggetto da immortalare in foto, come potete vedere :)
Si parte e subito noto la presenza dei palloncini dei pacers e tra quelli dell’1.40 una bella “leprottina” con tanto di codino che mi attira… ma so che quel tempo sarà fuori della mia portata. Non ho mai amato la presenza dei “palloncini” perché a un certo punto se vai in crisi e ti superano hai voglia a riprenderti dalla mazzata! Infatti a un certo punto della gara verrò preso da quelli dell’1.50 e li recupererò solo all’ultimo Km. Il percorso è tortuoso, ci sono numerosi cambi di direzione e incroci per cui non si sa se si sta andando a nord o a sud. Avevo anche seguito il video del percorso ma in diretta i riferimenti sono davvero difficili da avere. Per contro è molto suggestivo il doppio passaggio nel centro storico che ci ha fatto toccare praticamente tutti i luoghi più caratteristici della città che è giustamente insignita del titolo di patrimonio mondiale dell’umanità. Bello il passaggio in arena, ma sarebbe stato molto più da brividi se ci fosse stato il pubblico sugli spalti. Ma non si può avere tutto. Arrivo soddisfatto per essere sotto l’ora e cinquanta e soprattutto perché non avverto dolore, solo un leggero pizzicore che mi fa ricordare che il problemino fisico c’è.
Real time: 1.49.02 
posizione finale maschile 2201 su 3411 arrivati (IP 65%) 
categoria M6 92° su 220 (IC 42%)
Odissea finale per avvicinarmi al ristori dove ho potuto prendere un bicchiere di succo, freddo, forse troppo. Ulteriore odissea per la riconsegna del chip. Siamo proprio italiani: l’idea di mettersi tranquillamente in fila non passa per la testa a nessuno, né organizzatori né atleti, tutti a spingere e sgomitare, bagnati di sudore e desiderosi di uscire quanto prima da quella situazione.
Meno caotico il recupero della sacca indumenti, ma qui mi ha agevolato il numero basso di pettorale, salvo poi fare strip tease direttamente in strada con la gente che passava….
Poi l’assalto al bus navetta per tornare allo stadio, riuscire a farsi la doccia e finalmente essere pronto per il “terzo tempo”.
Tutto bene, dai. Sono decisamente giù di forma e la cosa in ottica maratona mi inquieta un pochino, ma anche questa è fatta, un’altra medaglia arricchisce il mio medagliere e se lo guardo mi compiaccio di quello che ho realizzato in questi pochi anni di vita da runner. Alla prossima.

martedì 14 febbraio 2012

Pubalgia!

Come sospettavo e temevo ecco la sentenza: trattasi proprio di pubalgia. Sono andato da un medico dello sport al centro Sportlife di Brescia dove ho fatto l'ecografia ai muscoli adduttori e addominali e il referto è quello che riporto qui sotto.



La cosa che mi consola è che il medico mi ha detto di non fermarmi ma solamente di ridurre il carico e soprattutto di attivarmi a fare gli esercizi di stretching e potenziamento dei muscoli stabilizzatori del bacino, massaggi (fatti da uno competente!) e quant'altro.
Il problema pare sia nato dal fatto che l'operazione al tendine di Achille dell'anno scorso ha in qualche modo indebolito la struttura, inoltre ho una muscolatura della gamba piuttosto forte e i tendini devono sopportare uno stress e un carico che li porta in sofferenza.
Tutto questo per dire che non mi è preclusa la partecipazione alla maratona di Roma ma senza forzare e, aggiungo io, senza voli pindarici di fantasia sulla prestazione: quel che verrà verrà, l'importante sarà arrivare fino in fondo, possibilmente sano e salvo.
Intanto dopo uno stop che si è protratto per oltre una settimana, visto anche che il freddo polare ha mollato un pò, riprenderò a fare qualche uscita (e domenica c'è la mezza di Verona!!!).


giovedì 9 febbraio 2012

Eh no, non ci voleva!!!

Posso imprecare?
Da qualche giorno avvertivo un dolore nella zona inguinale che si irradiava lungo l’interno della coscia destra ma era un fastidio più che un vero e proprio dolore. Poi la sensazione dolorosa si è intensificata stranamente a riposo, nel letto: vere e proprie fitte a seconda di come appoggiavo la gamba.
Fitte che non riuscivo a capire bene se localizzate sulla coscia o più su in zona inguinale o addirittura al basso ventre. Ho fatto alcune ricerche in internet e pare che i miei sintomi, che in fase di movimento si attenuano parecchio, siano proprio quelli di una vera e propria pubalgia, in termini tecnici “mioentesite” che colpisce i punti di inserzione sull'osso pubico di diversi muscoli: adduttori, pettineo, piramidale, retti addominali, obliqui addominali, trasversi addominali. Viene provocata generalmente da un carico eccessivo nel corso dell'attività sportiva.
Prima di accettare questa evenienza ho fatto una visita dal mio medico curante che mi ha diagnosticato un probabile stiramento dell’adduttore e mi ha prescritto degli antiffiamatori (di cui però non intendo abusarne) e riposo assoluto per almeno una quindicina di giorni (ma come si fa, con Roma alle porte?); ma soprattutto ho fissato per lunedì pomeriggio una visita da uno specialista dello sport. Vediamo cosa mi dirà.
Intanto incrocio le dita e tutto ciò che posso incrociare….
Non vorrei dover rinunciare alla maratone di Roma, a costo di farmela tutta a piedi (in fin dei conti basta stare entro il tempo massimo che dovrebbe essere attorno alle otto ore).
Inutile dire che ho il morale in caduta libera...


martedì 7 febbraio 2012

Visita agonistica e tapis roulant

Abile, arruolato!
Ho fatto ieri pomeriggio la consueta visita medica annuale per il rinnovo della certificazione di abilità alla pratica agonistica.
Mi hanno sottoposto al test da sforzo sul cicloergometro e poi, cardiogramma alla mano, mi è stata fatta la visita medica.
Pare che vada tutto bene; dopo avermi tastato ed armeggiato un pò il medico mi ha congedato con un “tutto ok, lei può tranquillamente continuare a fare sport” e così per un altro anno sono a posto.

Sono giornate freddissime anche se rispetto al resto d’Italia (e d’Europa) qui la neve non ha provocato grossi problemi, ne sono scesi solo pochi centimetri ma le bassissime temperature (abbiamo toccato i -12°C) hanno trasformato in ghiaccio tutto il manto bianco per cui uscire a correre oltre che fastidioso (occorre infatti bardarsi per bene pena congelamento) è anche abbastanza rischioso.

E allora che fare? Ho in casa un tapis roulant, acquistato da mio figlio, e per la verità a me non è mai piaciuto, però a mali estremi, estremi rimedi e quindi mi sono deciso a svolgere il mio allenamento su quel macchinario infernale.
La prima difficoltà è stata digerire le diverse indicazioni sul display: qui si ragiona in termini di Km/h anziché di min/Km e la cosa mi ha dato parecchio fastidio. Ho impostato una specie di ripetute concluse come nel prospetto seguente.

stepdist min/Km
1
800
7.30
2
800
4.17
3
400
7.30
4
800
4.17
5
400
7.30
6
800
4.17
7
400
7.30
8
800
4.17
9
400
7.30
10
800
4.17
11
400
7.30
12
800
4.17
13
400
7.30
14
800
4.17
15
400
7.30
16
800
4.17
17
400
7.30
18
600
6.00
tot
11000
5.33

Nonostante fossi (s)vestito solamente con calzoncini e canotta come se fosse pieno agosto e l’ambiente non fosse per nulla riscaldato, al termine della prova ero abbondantemente sudato, praticamente fradicio da capo a piedi.

Però alla fine devo riconoscere che il mio giudizio sul tapis roulant è meno negativo di quel che era all’inizio. Evitare di uscire col freddo e col buio e non rinunciare all’allenamento ha i suoi vantaggi. Però… prima o poi finirà questo clima assurdo, e allora comincerò a lamentarmi del caldo….