giovedì 14 marzo 2013

Un punto di (ri)partenza!



con Carlo dopo l'arrivo
Domenica 10 marzo ho partecipato alla mezza maratona della mia città. E' stata la prima gara competitiva del 2013 in cui con non poca apprensione ed emozione ho reindossato un pettorale.
Il nuovo percorso (coincidente per i primi 19 Km con quello della Art Marathon), la possibilità di utilizzare la nuova metropolitana cittadina e soprattutto l'inaugurazione della nuova divisa sociale assieme ai compagni di squadra della Libertas Castegnato sono stati argomenti più che sufficienti per farmi decidere di essere tra i protagonisti.
Per la verità ero ben consapevole che la distanza di 21 Km fosse ancora un tantino oltre le mie possibilità (in allenamento ero arrivato a gestire abbastanza bene i 14-15 Km e non oltre) però il mio obiettivo era solo quello di completare la mezza, anche mettendoci...una vita!

Il nuovo percorso mi è piaciuto anche perchè conoscevo bene tutte le strade per averle calpestate di corsa più volte; l'unico tratto che avrei evitato è stata la zona industriale di Cellatica.
ultimi metri....
Positiva la decisione delle autorità di indire la giornata ecologica, così senza le automobili sembrava di essere in un mondo finalmente civile. Il ritmo che ho tenuto è stato agevole fino al 16° Km poi, come ampiamente previsto, ho avvertito un netto calo di energia, complice anche il caldo decisamente inaspettato (fino alla sera prima si paventava addirittura una corsa bagnata dalla pioggia che era prevista) e me ne sono accorto anche perchè i pacers delle 3 ore e 45 della maratona che avevo lasciato indietro mi hanno raggiunto e superato piazzandosi avanti di un paio di centinaia di metri. Ma ormai mancava poco e il rientro in centro città  mi ha dato la spinta necessaria per arrivare fino in fondo.

Ho pensato a Paolo e Simone, due persone straordinarie e appassionate di corsa che adesso non sono più tra noi.
Paolo l'avevo incontrato e conosciuto a Roma in occasione della mia seconda maratona e mi colpì la serenità e la freschezza giovanile, la sua voglia di vivere e di divertirsi e la simpatia che traspariva dalla sua persona, la morte lo ha colto beffarda pochi metri prima del traguardo di una gara a Rieti ma il suo ricordo non se n'è andato e non se ne andrà mai; di Simone invece ho letto e conservo il suo libro in cui emerge la volontà di lottare senza sosta contro il male che alla fine lo ha strappato alla vita ma che non lo mai sconfitto: un Grande!
A loro dedico la mia piccola impresa: un punto da cui ripartire.... grazie amici!


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