mercoledì 5 marzo 2014

Dedicato a Fabrizio

Non lo conoscevo.
So solamente che Fabrizio Bellucci, 44 anni, era alla partenza della mezza maratona Roma-Ostia domenica scorsa.
So che ha concluso la sua gara in 01:42:54 (fonte TDS) ma questo è un dettaglio che non conta, semmai mi fa capire di che livello poteva essere, se un top runner o un "amatore" come me.
Ho letto che dopo pochi istanti dalla conclusione della sua gara ha accusato un malore e non c'è stato nulla da fare. A 44 anni inseguendo il suo sogno, la sua passione coltivata con dedizione e sacrificio ha terminato la sua corsa, quella della vita.
Andarsene così lascia un mare di domande senza risposta; lascia i suoi cari e i suoi amici in un dolore muto e assurdo.
Ma è la vita, siamo davvero appesi a un esile filo e non sappiamo (per fortuna) quando questo filo si spezzerà.
Non conta il numero di anni vissuti, conta la qualità e lo spessore di quegli anni.
Sono sicuro che chi ha la passione sana e pulita della corsa ha riempito di vita gli anni che ha vissuto.
Inevitabilmente il mio pensiero è andato a un altro amico runner, Paolo, e ho riprovato le stesse sensazioni di incredulità e di smarrimento.
E allora non posso dire che Fabrizio non lo conoscevo; devo dire che Fabrizio, come Paolo e come altri (fortunatamente non molti) che hanno avuto la medesima beffarda sorte, li conosco tutti, sono tutti amici, tutti appassionati come me e più di me di questo meraviglioso sport che è la corsa.
Ecco perchè domenica mattina alla partenza della mia Half Art Marathon a Brescia li sentirò vicini, correrò per loro, correrò con loro.
Perchè correre è vivere e voi non siete morti ma siete e resterete ancora e sempre vivi.

2 commenti:

  1. A qualsiasi età un evento sempre spiacevole. "riposa in pace Fabrizio"

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  2. dici giusto Alessandro: "nessuno muore finchè vive nel ricordo di chi resta"

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