domenica 24 maggio 2009

24 maggio: Maratonina del Garda = stracotto!!!

Eccomi qui, ed è già un successo. Ho sofferto come non mai per portare al traguardo la mia pelle e ciò che di me ne rimaneva.
Ma andiamo con ordine.
L’edizione di quest’anno presenta subito una novità: il percorso è stato cambiato per, dicono, renderlo più scorrevole avendo eliminato la salita del 6° Km che attraversava il Golf Club.
Il clima meteorologico è già rovente di primo mattino, la bolla africana di calore ci ha investito in pieno e sembra già di essere in pieno luglio.
Parto al mattino alle sette grazie agli amici compagni di squadra che mi prelevano a casa. Tutto a posto, ho preso il necessario e si arriva a Picedo di Polpenazze abbastanza in anticipo. Un rapido giro a ritirare il pettorale e il chip che è lo stesso della Montefortiana: stavolta stò attentissimo a infilarlo subito nelle stringhe. Nel giro di riscaldamento mi riscaldo davvero e mi posiziono alla partenza che sono già bello sudato.
Alle 9:30 si parte, i primi Km li corro abbastanza agevolmente e riesco a tenere senza fatica un’andatura attorno ai 4’40”. Purtroppo però l’aver lasciato il percorso vecchio non mi è piaciuto perché anziché attraversare i verdi campi da golf, ci si immette sulla statale con tantissime automobili che sostano col motore acceso dandoci gratuitamente una bella boccata di veleni!
A Soiano la strada sale, si lascia il tratto trafficato ma il sole picchia forte e sento che le forze si squagliano. Sono passati 10 Km e iniziano ad accendersi le luci di allarme. Devo visibilmente rallentare e nel tratto in pendenza inizio a camminare. Arrivo quasi stremato al punto di ristoro ma trovo solo acqua e nemmeno troppo fresca. Mi balena in testa l’idea di abbandonare e devo fare sforzi di autoconvincimento per non fermarmi proprio qui. Molti, infatti, abbandoneranno: tra il percorso non così agevole e il caldo soffocante pensare di fare buone prestazioni cronometriche è utopia. Intanto si attraversa la ciclabile che sale fino alla località Mostangol e percorriamo anche alcuni tratti ombreggiati. Qui mi ritornano un po’ di energie e i brutti pensieri sono sotto controllo. A Mura di Puegnago però sono di nuovo scoppiato: faccio altri tratti al passo e non so neppure se avrò la forza di arrivare fino in fondo. Mi raggiunge intanto anche Eros, un amico “di rete” e anch’esso mi confessa che ha avuto quasi la tentazione del ritiro. Ci si incoraggia a vicenda ma la fatica è tanta. Allo spugnaggio del 17° Km mi fermo nuovamente ma poi c’è una bella discesa che ci porta in volata fino al 19°. Al 20° altra sosta per integrare liquidi al ristoro; sono quasi convinto che stabilirò il mio personale in negativo, oltre le due ore. Sento però lo speaker che scandisce i tempi di chi sta arrivando e allora capisco che almeno l’onta delle due ore non la subirò.
Taglio il traguardo in 1.55’05”.
Sono cotto, anzi stracotto. Vedrò poi i compagni di avventura che in misura diversa hanno tutti sofferto con tempi che vanno dai 10 minuti al quarto d’ora oltre i propri personali.
Il ricco pacco gara con tanto di medaglia commemorativa lenisce un po’ la sofferenza, e poi grazie a un passaggio accolto con gratitudine torno a casa mentre il resto del gruppo si ferma ad aspettare le premiazioni (penso che nonostante tutto qualcuno di loro sarà arrivato a ottenere qualche riconoscimento).
La temperatura esterna verso le ore 13 segna 33°C. Penso che in piena estate sarà utile e saggio affrontare corse meno lunghe e difficili; per le lunghe distanze ci si penserà dopo l’estate. Chissà. Forse.


[dettagli su MB]

8 commenti:

  1. Giusta considerazione finale Alessandro. La penso come te. Ciao.

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  2. ...il gran caldo, a sette giorni di distanza l'uno dall'altro, ci ha portato alle stesse conclusioni! :)

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  3. oggi alla gara io ho chiuso forte perchè ero partito passeggiando, l'avessi presa di petto era da morire... ho visto gente stremata nel finale ed erano solo 10km e non era umido... certo al sole come niente ci sono 40 gradi.

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  4. ..il caldo è una brutta bestia..nelle distanze lunghe ti cuoce pian pianino e neanche te ne accorgi..complimenti per la tenacia..non è facile sopportare una tale tortura..inoltre in strada si surriscalda moltissimo l'asfalto e le punte di calore arrivano molto più in alto..

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  5. come dice davide, le gare così calienti son una tortura..fai bene a riconvertirti su corse più godibili

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  6. Complimenti per averla finita, avevo una mezza idea di partecipare anch'io ma alla fine ho rinunciato e sono uscito per un'ora in tutta tranquillità !

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  7. Condivido Ale,questi primi caldi sono devastanti.
    Rimango del parere che un pochino ci si abitua strada facendo,però questi sbalzi nel giro di pochi giorni ti tagliano le gambe..

    Sabato ho fatto un "giro" da 21 e rotti,non c'era un filo d'ombra,mi era venuta la tentazione di piantarla.. ho tenuto duro perchè dovevo incrociarmi con un amica,giro concluso in 1h45' ma appuntamento mancato..

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  8. Mi è sempre piaciuto lo stacotto d'asino :)

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