venerdì 6 novembre 2009

Quei muri appesi ai Crocefissi…

Il mio post precedente ha scatenato un mezzo "vespaio": dovevo prevederlo.
Ringrazio coloro che hanno voluto commentare, a favore della mia idea o contro. Non voglio replicare, dovrei scrivere un poema e non ne ho il tempo e nemmeno mi piace usare questo blog per arrischiarmi su terreni "minati".
Vorrei però precisare che l'aggettivo "laico" non ha un significato anticristiano come purtroppo sembra averne nella cultura odierna. Io sono un laico anche se credo in Dio e nella Chiesa; sono un laico perchè la mia scelta di vita è stata di non essere un prete. Laico è chi non appartiene al clero: questo è il vero significato della parola "laico", non altro.
Voglio chiudere la parentesi riportando le riflessioni di un grande giornalista cattolico ( e come tale un tantino oscurato dai media): Antonio Socci. Mi pare una bella sintesi e lo ringrazio per aver scritto ciò che segue.

Gesù è stato giudicato – duemila anni fa – dalle varie magistrature del suo tempo. E sappiamo cosa decise la “giustizia” di allora.
Oggi la Corte europea di Strasburgo ha emesso una sentenza secondo cui lasciare esposta nelle scuole la raffigurazione di quell’Innocente massacrato dalla “giustizia umana” viola la libertà religiosa.
E’ stato notato che semmai il crocifisso ricorda a tutti che cosa è la giustizia umana e cosa è il potere ed è quindi un grande simbolo di laicità (sì, proprio laicità) e di libertà (viene da chiedersi se gli antichi giudici di Gesù sarebbero contenti o scontenti che una sentenza di oggi cancelli l’immagine di quel loro “errore giudiziario” o meglio di quella loro orrenda ingiustizia).
Ma discutiamo pacatamente le ragioni della sentenza di oggi: il crocifisso nelle aule, dicono i giudici, costituisce “una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”.
Per quanto riguarda la prima ragione obietto che quel diritto dei genitori è piuttosto leso da legislazioni stataliste che non riconoscono la libertà di educazione e che magari usano la scuola pubblica per indottrinamenti ideologici.
La seconda ragione è ancor più assurda. Il crocifisso sul muro non impone niente a nessuno, ma è il simbolo della nostra storia. Una sentenza simile va bocciata anzitutto per mancanza di senso storico, cioè di consapevolezza culturale, questione dirimente visto che si parla di scuole. Pare ignara di cosa sia la storia e la cultura del nostro popolo.
Per coerenza i giudici dovrebbero far cancellare anche le feste scolastiche di Natale (due settimane) e di Pasqua (una settimana), perché violerebbero la libertà religiosa.
Stando a questa sentenza, l’esistenza stessa della nostra tradizione bimillenaria e la fede del nostro popolo (che al 90 per cento sceglie volontariamente l’ora di religione cattolica) sono di per sé un “attentato” alla libertà altrui.
I giudici di Strasburgo dovrebbero esigere la cancellazione dai programmi scolastici di gran parte della storia dell’arte e dell’architettura, di fondamenti della letteratura come Dante (su cui peraltro si basa la lingua italiana: cancellata anche questa?) o Manzoni, di gran parte del programma di storia, di interi repertori di musica classica e di tanta parte del programma di filosofia.
Infatti tutta la nostra cultura è così intrisa di cristianesimo che doverla studiare a scuola dovrebbe essere considerato – stando a quei giudici – un attentato alla libertà religiosa. In lingua ebraica le lettere della parola “italia” significano “isola della rugiada divina”: vogliamo cancellare anche il nome della nostra patria per non offendere gli atei? E l’Inno nazionale che richiama a Dio?
Perfino lo stradario delle nostre città (Piazza del Duomo, via San Giacomo, piazza San Francesco) va stravolto? Addirittura l’aspetto (che tanto amiamo) delle vigne e delle colline umbre e toscane – come spiegava Franco Rodano – è dovuto alla storia cristiana e ad un certo senso cattolico del lavoro della terra: vogliamo cancellare anche quelle?
Ma non solo. Come suggerisce Alfredo Mantovano, “se un crocifisso in un’aula di scuola è causa di turbamento e di discriminazione, ancora di più il Duomo che ‘incombe’ su Milano o la Santa Casa di Loreto, che tutti vedono dall’autostrada Bologna-Taranto: la Corte europea dei diritti dell’uomo disporrà l’abbattimento di entrambi?”
Signori giudici, si deve disporre un vasto piano di demolizioni, di cui peraltro dovrebbero far parte pure gli ospedali e le università (a cominciare da quella di Oxford) perlopiù nati proprio dal seno della Chiesa?
Infine (spazzata via la Magna Charta, san Tommaso e la grande Scuola di Salamanca) si dovrebbero demolire pure la democrazia e gli stessi diritti dell’uomo (a cominciare dalla Corte di Strasburgo) letteralmente partoriti e legittimati (con il diritto internazionale) dal pensiero teologico cattolico e dalla storia cristiana?
La stessa Costituzione italiana – fondata sulle nozioni di “persona umana” e di “corpi intermedi” (le comunità che stanno fra individui e Stato) – è intrisa di pensiero cattolico. Cancelliamo anche quella come un attentato alla libertà di chi non è cattolico?
E l’Europa? L’esistenza stessa dell’Europa si deve alla storia cristiana, se non altro perché senza il Papa e i re cristiani prima sui Pirenei, poi a Lepanto e a Vienna, l’Europa sarebbe stata spazzata via diventando un califfato islamico.
Direte che esagero a legare al crocifisso tutto questo. Ma c’è una controprova storica. Infatti sono stati i due mostri del Novecento – nazismo e comunismo – a tentare anzitutto di spazzare via i crocifissi dalle aule scolastiche e dalla storia europea.
Odiavano l’innocente Figlio di Dio massacrato sulla croce, furono sanguinari persecutori della Chiesa e del popolo ebraico (i due popoli di Gesù) che martirizzarono in ogni modo e furono nemici assoluti (e devastatori) della democrazia e dei diritti dell’uomo (oltreché della cultura cristiana dell’Europa e della civiltà).
Il nazismo appena salito al potere scatenò la cosiddetta “guerra dei crocefissi” con la quale tentò di far togliere dalle mura delle scuole germaniche l’immagine di Gesù crocifisso.
Non sopportavano quell’ebreo, il figlio di Maria, e volevano soppiantare la croce del Figlio di Dio, con quella uncinata, il simbolo esoterico dei loro dèi del sangue e della forza. Lo stesso fece il comunismo che tentò di sradicare Cristo dalla storia stessa.
Se le moderne istituzioni democratiche europee si fondano sulla sconfitta dei totalitarismi del Novecento, non spetterebbe anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo considerare che la tragedia del Novecento è stata provocata da ideologie che odiavano il crocifisso (e tentarono di sradicarlo) e che i loro milioni di vittime si ritrovano significate proprio dal Crocifisso?
Non a caso è stata una scrittrice ebrea, Natalia Ginzburg, a prendere le difese del crocifisso quando – negli anni Ottanta – vi fu un altro tentativo di cancellarlo dalle aule: “Non togliete quel crocifisso” fu il titolo del suo articolo. Scriveva: “il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? (…) Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano”.
La Ginzburg proseguiva: “Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo… prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini… A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola”.
Con tutto il rispetto auspichiamo che pure i giudici lo apprendano. “Il crocifisso fa parte della storia del mondo”, scrive la Ginzburg.
Infine il crocifisso è il più grande esorcismo contro il Male. Infatti non è il crocifisso ad aver bisogno di stare sui nostri muri, ma il contrario. Come dice un verso di una canzone di Gianna Nannini: “Questi muri appesi ai crocifissi…”. Letteralmente crolla tutto senza di lui, tutti noi siamo in pericolo.
Per questo potranno cancellarlo dai muri e alla fine – come accade in Arabia Saudita – potranno proibirci anche di portarne il simbolo al collo, ma nessuno può impedirci di portarlo nel cuore. E questa è la scelta intima di ognuno. La più importante.
Antonio Socci

Dal prossimo post tornerò a parlare di corsa, degli allenamenti fatti di cui non ho ancora dato il resoconto e dei programmi futuri. Intanto stò raccogliendo le storie dei bloggers per vedere di farne una pubblicazione, semplice, ma che le riunisca tutte. Il titolo? "Blogtrotters, storie di corsa e di cuore".

9 commenti:

  1. Alessandro ti stai veramente esponendo ad un terreno minato, nel senso che ti stai aprendo anche ad interventi di chi non crede.

    Quando il grande Antonio Socci, che a mio avviso grande non è ma piccolo piccolo, sostiene che 2000 anni fa Gesù sia morto sulla croce, compie il primo errore madornale ... e chi lo dice?

    Quando scrivi nel blog di Franca che ci vuole coraggio a sostenere i principi "cristiani" ti dico che essendo i credenti cristiani la stramaggioranza in Italia, ci vuole coraggio ad esprimere la tesi opposta, cioè non credo!

    A mio avviso dobbiamo tollerarci e rispettarci a vicenda e la scuola non deve essere un luogo di culto.

    Detto questo mi taccerò per sempre !

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  2. Senza polemica, concordo pienamente con quanto dice Tosto. Sia per quel che riguarda l'opinione su Socci sia per quel che riguarda il sostenere posizioni non cristiane (nel mio caso atee).

    Ad ogni modo rispetto le opinioni altrui e faccio di tutto (molto spesso riuscendoci) per non giudicarle.

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  3. @Ale, non ho volutamente commentato il post precedente perchè volevo evitare che una mia frase potesse dare adito ad un'eventuale polemica a prescidere.

    Ognuno nel suo blog è libero di parlare di cio' che vuole(e ci mancherebbe) e tempo permettendo leggo sempre con piacere ogni post anche se non necessariamente riferito alla corsa.

    Volevo dirti che anche io sono in totale sintonia con Drugo e con Tosto, poi da 50 anni vivo con crocifissi appesi più o meno ovunque che non mi passerebbe neanche per l'anticamera del cervello di volerli togliere... imponendo un mio modo di pensare... la tolleranza come "valore" è forse quello in cui + credo e mi piacerebbe che sia assunto da tutti a 360 gradi.

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  4. Anch'io come RB, non ho commentato il post precedente, soprattutto per paura di non essere capito. Sono ateo, e, come il mio vicino di casa, non mi sognerei mai di togliere i crocefissi appesi dove sono. Il problema è che questa storia è arrivata dove forse non doveva arrivare e in quella sede, la corte non poteva giudicare diversamente. In questo modo, un problema che non era un problema per la stragrande maggioranza della popolazione non-cristiana, è diventato un problema.

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  5. Ale mi sei molto simpatico, ma anch'io, dopo aver volutamente evitato di commentare il tuo post precedente, mi sento in dovere di dire la mia.
    Rispetto al tema Dio io non sono ateo ma bensì agnostico, ritengo Gesù Cristo un uomo fondamentale nella storia dell'umanità, ma non condivido assolutamente la sintesi di Antonio Socci (che, tra l'altro, in quanto ex vicedirettore di RAI DUE e collaboratore di IL FOGLIO, LIBERO e PANORAMA non mi sembra per niente oscurato dai media).
    Che la cultura europea sia intrisa di cristianesimo è fuor di dubbio, ma l'elenco di ciò che ci ha lasciato (ed anche levato...) il cristianesimo è molto più lungo di quello dell'articolo di Socci e molte di queste tracce sono tutt'altro che degne di nota.
    Non mi disturbava il crocifisso quando andavo a scuola, non mi disturba il velo di una donna islamica, non mi disturba il turbante di un indiano, così come non mi disturba qualunque altro simbolo o comportamento religioso che rispetti la mia libertà di non credere e soprattutto che non mi sia imposto.

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  6. e' un discorso molto complicato, io sono cattolico credente, rispetto tutte le religioni e ki non la pensa come me, e' inutile andare avanti, l'unica cosa ke dico e mi posso anke sbagliare, e' l'unica religione ke dice"porgi l'altra guancia" e non okkio x okkio....
    comunque tutti hanno mele marce dentro(vedi preti presunti pedofili e altre cose),il potere logora anke il migliore.
    quindi le "marakelle" le hanno fatte tutti.
    rispetto il burka, il ramadam.. ecc...
    il crocifisso non lo toglerei
    rimane sempre una mia opinione.

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  7. Mi era sfuggito il pezzo di Socci sull'argomento.
    Il suo punto di vista, che si condivida o meno è sempre molto attento e puntuale e soprattutto ricco di aspetti storici., che possono sfuggire a molti.

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  8. Anche io come Giancarlo non ho volutamente espresso un'opinione nel post precedente per rispetto alle tue idee non conoscendoti a fondo.
    Adesso che magari si sono pacificati gli animi lo faccio.
    Se non lo sai mi dichiaro : sono agnostico dopo attenta e sofferta riflessione, e penso che ogni opinione debba essere rispettata come pure le decisioni della maggioranza del le persone che vivono in un consesso civile.
    Ecco perche', mio malgrado rispetto chi vuole il crocifisso, che giudico sia un monito contro la violenza, che soprattutto una tradizione del mio popolo.
    Inoltre ti dico che ho fatto si che i miei figli conoscessero e praticassero seppur per poco la religione, perche' non volevo che un domani mi potessero accusare del contrario.
    A Natale faccio albero e presepe.
    Detto cio' pero' non accetto da nessuno come mi devo comportare nelle mie intime scelte etiche quali divorzio, aborto, fecondazione assistita, alimentazione forzata se in stato vegetativo, cosa che invece mi viene brutalmente e medioevalmente imposto.
    Ed a proposito di medioevo gli integralisti islamici sono adesso cio' che sino a 3 secoli fa era la sana inquisizione.... ed era qualcosa di piu' di una mela marcia...

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  9. Sarebbe limitativo parlare solo di corsa...siamo persone che vivono nel mondo e oltre a correre abbiamo anche di piu'...bello sto post. Non la penso come te ma neanche toglierei il crocifisso. Penso che dovremmo imparare a convivere in questo mondo asfissiato che sta' morendo...ma perche' continuiamo a pensare che gli avversari dei crocifissi siano gli immigrati???? secondo me sono italiani quelli ce non lo vogliono...

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