lunedì 26 marzo 2012

The day(s) after


Le giornate che seguono la maratona sono sempre un po’ speciali: si va dallo scarico anche mentale alla rielaborazione delle emozioni e delle fatiche che ci hanno portato a tagliare ancora una volta il traguardo dei fatidici 42195 metri.

  • Appena tagliato il traguardo della mia quarta maratona (terza di Roma) pur constatando di aver sfondato per la prima volta il muro delle 4 ore non ero per niente deluso, anzi non mi sono mai sentito tanto felice perché non era affatto scontato che riuscissi a portare la mia pellaccia oltre quella soglia, in considerazione dei problemi fisici avuti. Se poi guardo il responso cronometrico annoto che ad ogni rilevazione di TDS sono andato sempre migliorando la posizione passando dal 9011° posto al 5° Km fino al 6771° dell’arrivo. Anche nell’ultimo parziale, a meno di 2 Km dal finish, pur avendo ridotto di molto la mia già bassa media chilometrica ho superato ben 139 atleti. Con l’amico Paolo ci siamo poi ritrovati e abbiamo fatto ritorno al nostro alloggio da cui, dopo un pò di riposo, siamo usciti per farci un paio di meritate Guinness nel pub vicino dove la sera prima avevamo notato un grande affollamento di irlandesi e scozzesi giunti a festeggiare il patrono S.Patrizio, i primi, e la sfida rugbistica della loro nazionale, i secondi. In serata cena con gli amici di running forum e ricongiungimento anche con Mauro, il terzo componente della squadra Libertas che era delusissimo per il mancato raggiungimento del suo obiettivo cronometrico per il quale aveva speso energie e allenamenti mirati. Ma s’è cercato di fargli notare il bicchiere mezzo pieno, la maratona chiusa entro le 4 ore, per strappargli un mezzo sorriso e la determinazione a riprovarci l’anno prossimo. Per la verità la serata è stata abbastanza moscia, forse per la stanchezza, forse per la constatazione che a differenza dei blogtrotters qui siamo con altre logiche di aggregazione e… insomma, a parte il doveroso e toccante ricordo di Paolo Krily non ne sono uscito molto soddisfatto. Il mattino successivo io e Paolo abbiamo vagato per Roma visitando S.Pietro e rischiando di perdere il volo arrivando in tempo a Ciampino grazie alle peripezie di un taxista romano che ci ha condotti in loco a tempo da record ( purtroppo non si trattava di Giorgio Calcaterra!).In attesa del volo ci stavamo facendo un panino al bar quando l’altoparlante ci ha “intimato” di recarci al più presto all’imbarco ove, di corsa, ci hanno fatto raggiungere dalla pista l’aereo che stava già per partire! Che divertimento (a pensarci dopo)!
  • Archiviata la parentesi romana piena di mille e mille ricordi ed emozioni è stato giocoforza voltare pagina e riprendere il ritmo quotidiano, anche per la corsa. Avevo programmato una corsetta defaticante nei primi giorni della settimana ma per varie ragioni ho potuto uscire solo mercoledì mattina, prima di recarmi al lavoro. E qui è successo l’imprevisto: quasi al termine della mia corsetta, circa 6 Km, stavo ormai rientrando a casa e mi sono portato, per maggior sicurezza, sulla pista ciclabile a lato della strada. Fatti pochi metri improvvisamente mi sono sentito scaraventare per terra dove ho battuto violentemente la faccia e la testa. Il primo pensiero è stato: il garmin! Seguito da: i denti! Ma fortunatamente né il primo né, soprattutto, i secondi parevano aver subìto danni. Mi sono rialzato a fatica tutto dolorante e ancora incredulo per ciò che mi era successo: avevo probabilmente preso un avvallamento o una sconnessione del fondo e i sassolini poi hanno completato l’opera provocandomi un bel po’ di abrasioni a mani, polso e ginocchia. Avevo il viso grondante sangue e per fortuna essendo vicino a casa ho potuto farmi medicare in fretta. Ancora oggi ho il viso abbastanza gonfio e mi fanno un po’ male le ferite sparse qua e là. Ovviamente ho sospeso la corsa ad eccezione di ieri mattina dove ho partecipato a una 10K non competitiva a Brescia, quartiere Casazza, a pochi Km di distanza dal mio posto di lavoro. Bello il percorso che ci ha fatto transitare sulla sterrata dell’argine del Mella, strada che ho percorso più volte nelle mie uscite di mezzogiorno nei mesi scorsi. Soddisfatto per aver chiuso sotto i 5/Km di media nonostante un rallentamento attorno al 7° Km a causa del riacutizzarsi di un dolore al tendine d’Achille (quello “sano”), dolore che mi ha accompagnato durante la giornata e che ho cercato di tacitare con ghiaccio e un antiffiamatorio. Problema che attualmente mi dà un po’ di preoccupazione. Della serie: non è mai finita, dopo un problema ce n’è sempre un altro dietro l’angolo. Spero di non dover rifare la trafila dell’anno scorso ma a questo punto, se servisse, non esiterei a tornare dal chirurgo. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni. Primo obiettivo: un paio di scarpe nuove (ma di quelle "giuste").

12 commenti:

  1. anche per me è stato un pò come 'il sabato del villaggio', ma ricominciare si deve: ho già un nuovo obiettivo.... ;)

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    1. Eh, ho letto, stavolta la mezza.... ti piace vincere facile? :)

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  2. Grande, Ale!!! Pianificare gli obiettivi è una strategia per rendere al meglio...l'anno prossimo facciamo Roma insieme!!!

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  3. Cacchio...sei uscito indenne da quel turbillon di sanpietrini e scivoli vicino casa...!!!
    Questo potrebbe significare che Roma ti rivuole di nuovo.... ;D

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  4. Mi stai facendo pensare che il prox anno grande puffo dovrà fare Roma in 3h e 59 ...del resto in preparazione dell'iron man ci starebbe precisa.

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  5. di corsa verso nuovi obbiettivi......non ci fermiamo mai

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    1. purtroppo a volte ci fermano fatti estranei alla nostra volontà. Ma finchè ci si riesce teniamo duro!

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