mercoledì 28 ottobre 2009

Analisi tecnica semiseria della mia Venice Marathon: alla ricerca di un senso (ma c’è?)

A bocce ferme, smaltiti i postumi, i traumi, l’acido lattico, le fatiche, le delusioni, (le emozioni quelle no), ho raccolto i risultati della mia corsa e incrociando, accorpando, estrapolando e “masturbando” gli aridi numeri cerco di trovare un qualche filo logico che mi dia consapevolezza e convinzione (e magari anche qualche nascosto motivo di soddisfazione).
Lunedì sera ho fatto una corsetta di circa una decina di Km per sciogliere la muscolatura e devo dire che è stata una scelta giusta. Adesso mi sento molto meglio e metabolizzo che ho portato a termine un'altra bella impresa che alla mia età non tutti possono vantare...e me ne vanto io!


Dunque, di fronte ai numeri di primo acchito affermo senza tema di smentita che “non è andata così male come al primo momento pensavo”.
E’ vero, avevo incautamente inseguito un obiettivo, quello di finire entro le 3 ore e 50 minuti ma avevo fatti i conti senza l’oste, senza sapere nulla di nulla sul percorso e sugli ostacoli tecnici, fisici, psicologici ed altro che avrei trovato.


Iniziamo dunque a leggere la prima tabella, quella dell’andamento chilometrico dove si nota subito che per i primi 2/3 di gara mi sono mosso praticamente col pilota automatico inserito: ritmo regolare attorno ai 5.15-5.20 e frequenza cardiaca da passeggiata romantica. Ricordo infatti il senso di tranquillità e serenità che ho provato sia sulla riviera del Brenta che nel tratto cittadino di Mestre fino al “maledetto” parco san Giuliano.
Ma poi non è che abbia sbattuto contro il famoso muro (il “drago”), direi che in realtà si è trattato di un affaticamento progressivo generale ma non ho avvertito dolori o crampi, neppure alla fine e il cuore ha sì accelerato ma come si nota la FC MAX non ha mai superatoi 155 bps, dunque a livello fisiologico non ero proprio messo male.
Credo che oltre alla sfera psicologica (quel parco infinito mi ha davvero provato) si sia trattato di una concausa di due errori che ho commesso (mea culpa, mea culpa, sapevo di sbagliare e.. ho sbagliato):
1 – aver bevuto fino al 35° Km solo acqua (e va bene) ma poi aver preso un integratore salino che mi ha “chiuso” lo stomaco.
2 – non aver ingerito nulla di solido (un frutto oppure un gel) col risultato di aver esaurito le scorte energetiche.


La tabella successiva mi dà un motivo in più di consolazione perché mi fa capire che se ho sbagliato io, ebbene sono stato in buona compagnia visto che ho gradualmente recuperato posizioni dall’inizio alla fine nonostante l’evidente flessione cronometrica.
Ho per curiosità inserito anche gli indici IP (indice di posizione), IS (indice sesso), IC (indice categoria) che mi fa vedere il mio piazzamento, fatti 100 i partecipanti, rispettivamente nella classifica generale, in quella dei solo maschi, in quella della mia categoria. Alla fine registro che essendo inferiori a 50 tutti i tre indici vuol dire che mi piazzo sempre nella prima metà della classifica.

Tutto bene? Non so, certamente riguardare ciò che si è fatto è utile per fare esperienza e per non rifare alla prossima maratona gli stessi errori.
Ma di essere libero di farne altri!

10 commenti:

  1. Della serie mal comune mezzo gaudio... :)
    Però simpatica, la possibilità di dedurre quella tabella, ti fa capire che dopo il 30 c'è un crollo pressochè generale e la tua è stata una crisi di entità inferiore alla media e non soltanto di categoria.

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  2. Ma perchè hai delle delusioni Ale?A parte la fatica,che ci può stare,io non vedo assolutamente una brutta prestazione

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  3. uh, hai già recuperato? inizi bene, termini meglio: libero di farne altri! io sto alla IV e sono ancora cintura bianca......

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  4. Le pippe mentali post gara(io me le faccio sempre) testimoniano che sei pronto per sfidarti di nuovo

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  5. ma stai scherzando? hai fatto una gara intelligente,regolare,l'integratore da fastidio anche a me verso la fine,difatti per nn vomitare nelle ultime 5 maratone salto quello del 40esimo,sii felice poiche' sei stato grande ad arrivare dopo il ponte dei sospiri,bravo

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  6. Secondo me,Ale,del gel si può fare a meno.. con la giusta dose di lunghi,preparandosi bene,si può evitare di assumere cose che possono dar fastidio..

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  7. Forse perchè in allenamento li ho sempre presi e non mi hanno mai dato fastidio.
    Per Venezia sono partito con un solo carbogel, credevo di averne due in borsa.
    Ho bevuto a tutti i ristori, un sorso d'acqua e un sorso di sali, ho preso il carbogel al 26° e non ho sofferto tanto.

    PS
    Io solo dopo 4 maratone sono sceso sotto le 4 ore, Ale forse non ti rendi conto di che cose stai facendo!

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  8. Gran bella analisi. Il grafico del passo al km sarebbe più bello al contrario ma, da quanto hai detto, hai corso i primi 2/3 della gara in gran controllo per cui non si può dire che tu abbia sbagliato l'andatura di gara.

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  9. Anch'io ho appena ricalcolato il mio IS (Indice del Sesso), accorgendomi che ne dovrei fare di più!
    Non è mai abbastanza! :))

    Cià, Ale, scherzi a parte, ti vedo benissimo, perchè stai già analizzando la gara, filtrando le informazioni preziose che questa ti ha dato e che saranno un tesoro per la prossima sfida!

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  10. e poi dicono che siamo noi donne a farci un sacco di "menate" ma gioisci anche solo del fatto che c'eri e basta .......

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