lunedì 26 ottobre 2009

Maratona di Venezia: il drago e l'angelo

Venezia. Da anni mi dicevo “prima o poi ci devo andare”, è una città unica e bellissima, è a poco più di 150 Km da casa mia ma c’è voluta la maratona per farmi ritornare a godere di queste bellezze straordinarie che tutto il mondo ci invidia. L’occasione era anche propizia per festeggiare con Cecilia il nostro 20° anniversario di matrimonio e così ci siamo fatti un week end unendo entrambe le cose.
Nessuno della mia squadra a farmi compagnia (che sapessero già a cosa sarei andato incontro?) ma per fortuna mi sono aggregato agli amici della Libertas Castegnato, società di cui ho fatto parte prima della fondazione della nostra e con i quali mi lega una bella amicizia cementata dalla comune passione podistica e la condivisione della maratona di Roma. Mancava Alberto (Bibe) appiedato da un infortunio fisico che l’ha un po’ depistato dal running (magari la concausa potrebbe essere il matrimonio…) ma ci ha raggiunto alla partenza da Castegnato per darci il saluto e l’incoraggiamento.
Il viaggio l’ho fatto con Massimo accompagnato dalla moglie e dal figlio e così anche le nostre signore hanno trovato subito il modo di “legare” e pianificare la loro vacanza a Venezia nella mattinata di domenica in attesa della conclusione della nostra gara.
Il sabato l’abbiamo passato a fare i turisti per le calli e i canali veneziani (con supplemento di fatica che ovviamente non doveva essere fatta prima della maratona…).
La notte però ho dormito profondamente, l’ansia della gara era svanita, ero consapevole che ormai quel che avevo seminato avrei raccolto e se la semina fosse stata scarsa non avrei dovuto aspettarmi miracoli, ma ero fiducioso.
Al mattino, dopo una buona colazione, rigorosamente dedicata all’immagazzinamento corporeo di carboidrati e zuccheri si sale sul pullman che ci porterà alla partenza a Stra. E lì li vedi tutti i maratoneti, chi più chi meno tesi e concentrati e pronti all’arrembaggio.
A Stra nella moltitudine incredibile di atleti quasi subito noto la sagoma inconfondibile di Albertozan e poi di Gianluca Master runners, poi alla spicciolata incontro diversi blogtrotters e amici di running forum.
E’ bello ritrovarsi così dopo che gli appuntamenti programmati erano “ovviamente” saltati; ognuno ha i suoi personali obiettivi ma ci sentiamo veramente uniti come un’unica famiglia e ci si dà appuntamento sui rispettivi blog/forum.
Ma occorre affrettarsi, il tempo passa e c’è da cambiarsi, consegnare le sacche e ingabbiarsi nei rispettivi settori (io sono in quello di mezzo, stavolta non più in fondo a tutti come a Roma). Alle 9.30 dopo che prima erano partiti i “professionisti” e i disabili ecco il via.
Inizia la mia seconda maratona.
Sono intruppato tra gente sconosciuta con cui ci si scambia qualche battuta al momento; gli altri sono dispersi, chi in altri settori, chi nel mio stesso ma non li vedo. Appena trovo spazio inizio a ingranare il mio passo, regolare, tra i 5.15 e i 5.20.
Stò bene, mi godo anche la bella riviera del Brenta, ad ogni paese attraversato l’incitamento della folla e soprattutto dei bambini che chiedono il “cinque” mi fa provare brividi di emozione. La maratona è un evento e io sono parte di esso. Il cielo è leggermente velato e per i primi 15 Km il sole non ci dà fastidio, il clima è ideale, il ritmo è regolare.
Finisce la riviera del Brenta e da Malcontenta ci si inoltra nella zona industriale di Marghera. Mi ero preparato psicologicamente a questo passaggio immaginandolo brutto e deprimente anche per le probabili prime avvisaglie di stanchezza, invece grazie anche al cielo sereno e al fatto che stò bene e non avverto stanchezza e fatica vado avanti contento, sorrido e gusto la corsa.
A Mestre addirittura sento un’orchestrina che intona la canzone di Battisti “dieci ragazze per me…” e mi metto addirittura a cantare!
Intanto è passata la boa della mezza maratona (1.52.31 il mio real time); i pacers delle 3.50 sono dietro e se tutto dovesse andare bene chiuderei davvero attorno a quel tempo stabilendo il mio nuovo personale.
Ma il “drago” è lì che mi stà aspettando e io inconsapevole mi ci stò dirigendo contro.
Qual è il punto più difficile? Il ponte della libertà dicono tutti e invece no, per me è il parco San Giuliano, quel maledetto polmone verde che ci fanno attraversare facendoci girare in su e in giù con saliscendi e che non finisce mai.
Al passaggio del 30° Km mi raggiunge Massimo, abbastanza stravolto e in palese difficoltà; vedendo lui ecco la prima zampata del “bastardo”, mi sento in crisi anch’io e faccio un tratto al passo; passano i pacers delle 3.50 ed è la seconda zampata, Massimo si ferma stremato, è la terza zampata.
Ho uno scatto d’orgoglio, finalmente il parco è finito e si sale verso il ponte della libertà.
Qui è il mio riscatto, vedo Venezia laggiù, so che saranno ancora 4 Km prima della fine del ponte, vedo un sacco di gente ferma, al passo, a fare stretching ma io vado con la mia corsa, non più fluida e veloce ma continua, mi dico che il mostro è stato abbattuto, mi ha colpito ma non mi ha fermato, adesso sono io che detto le regole.
Ma lui, il “bastardone” non è morto, è la che mi attende per darmi il colpo di grazia.
Al Tronchetto mi azzanna di nuovo, mi metto a camminare cercando di raschiare il fondo delle mie residue energie.
Ed ecco un angelo, un salvatore che mi strappa letteralmente dalle fauci della bestia. E’ Gianluca Master runners, mi si affianca mi incita mi sprona, mi spinge, mi vede in palese difficoltà e cerca di darmi pensieri positivi, siamo a Venezia, il tratto brutto del porto finirà, poi viene la parte spettacolare.
Breve sosta al ristoro del 40° Km, il 40° diamine…è finita no?
No, ci sono i 14 ponti come le 14 stazioni della Via Crucis… ma  percorro i primi ritrovando un barlume di energia, sempre con Gianluca al fianco che mi grida di non mollare.
Ecco il lungo ponte sul Canal Grande, di là c’è San Marco, folla immensa e osannante, non ce la faccio più, cammino per un tratto, l’incitamento della folla mi fa riprendere la corsa, siamo in vista del traguardo, ancora 7 ponti, la salita sulle passerelle riesco a farla bene ma non finiscono più…
L’ultimo sforzo, laggiù l’arrivo.
Sento un urlo di incitamento, è Cecilia.
Accenno uno scatto, non so come ma ecco la fine, sotto le 4 ore ma sono stravolto.
Mi appoggio alla transenna e poi si deve defluire, mi danno una sacca di viveri, la medaglia al collo, la sacca degli indumenti….
Mi dirigo come uno zombie a cercare un punto per riuscire a cambiarmi, sento lo stomaco chiuso, la stessa brutta sensazione di Roma, ma stavolta non ho mangiato ai ristori, ho solo bevuto acqua, e un bicchiere di integratore salino dopo il 35° Km, ma probabilmente è quello che non riesco a digerire.
Dopo un lungo tempo e un piacevole incontro con altri amici di running forum finalmente mi ricongiungo con Cecilia e con gli altri del nostro gruppo. Qualcuno ha avuto una crisi spaventosa, qualcuno è andato meglio ma siamo tutti molto provati.
Il ritorno è da incubo; io non riesco a digerire e l’ondeggiamento della zattera in attesa, lunghissima, di un vaporetto, col sole che picchia in faccia non è certamente una situazione agevole.
Dopo una buona mezzora però riesco a digerire e allora esco dal tunnel, mi sento molto meglio e analizzo la mia gara.
Mi consola la regolarità dei primi 30 Km; sono un po’ deluso perché avevo in mente un obiettivo diverso ma ancora di più perché sono arrivato troppo stravolto; a Roma provai brividi di emozione che qui invece non ho provato se non nella prima parte di gara. A sera poi la delusione di vedere il mio real time un paio di minuti superiore a quello segnato dal mio garmin per cui non ho neppure limato il tempo di Roma.
E’ stata però tutto sommato una bella esperienza; la maratona è una gara dura e va affrontata con serietà nella preparazione. I lunghi occorre farli. Adesso però stacco la spina per un certo periodo e poi analizzerò meglio cosa è andato bene e cosa è andato male… il maratoneta è stanco… ma un maratoneta non si arrende e sa che ogni sofferenza tempra il corpo e lo spirito.. e io SONO un maratoneta.


[dettagli su Garmin Connect]


31 commenti:

  1. qualcuno di conosciuto, prima di te l'aveva chiamato "il bastardo"...tu lo chiami "il bastardone"...ma anche secondo me ( e ne ho avuto la conferma ieri intanto che facevo il pacers a degli amici..) il vero killer è il parco di San Giuliano: un vero è proprio "frullatore" !
    Presidente l'importante è aver dato tutto...Un caro saluto!

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  2. ehi racconto stupendo ! sei veramente un grande ! veramente bello! complimenti ! dovrei imparare anch'io a scrivere così !
    bravissimo!!!
    ciao ciao
    Taddeo

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  3. Quello che conta veramente è quello che dichiari alla fine di questo colorito resoconto : sei un maratoneta e mettitelo bene nella testa.
    Bravo Ale!!
    A presto

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  4. @albertozan: l'incontro con te a Stra mi ha emozionato. Sei un grande. E per fortuna non avevi la frusta.... sai, ho dato veramente tutto, evidentemente non era abbastanza...

    @Taddeo: se scrivessi un pò meno e corressi un pò meglio sarei più felice! Quando sono arrivato io probabilmente tu eri già a fare il turista per Venezia. Ciao e grazie, campione!

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  5. @Ivan: grazie, mi fa piacere che i miei atleti mi tengano sotto controllo ;) Dunque, due maratone sono già metabolizate, sono un maratoneta, molto mediocre, ma lo sono.

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  6. Complimenti Ale..la fatica a caldo ti fa esser maratoneta stanco. Da domani sarai voglioso come non mai. Io credo sia una grande prova..considera che preparazione martoriata hai avuto.

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  7. Grande Ale, ti ho seguito su tds, Venezia è sicuramente bellissima ma è più adatta ad una luna di miele ;-) che alla realizzazione del pb, non trovi?
    Complimenti per come hai dominato il bastardone, e pensa alla prossima, che ne pensi delle terre verdiane?

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  8. Ciascuno ha i suoi ritmi ma per tutti la maratona è una sfida contro se stesso. La fatica e le emozioni sono uguali per tutti e questo è quello che unisce noi maratoneti. Alla prossima! ciao.

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  9. Al Maratoneta(amatoriale)dopo uno sforzo del genere ha bisogno di ricaricare le batterie sia nel lato fisico che psicologico, per poi intraprendere un'altra avventura, mai fermarsi sempre andare avanti.
    Ciao Nick

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  10. Complimenti per la tua fatica. peccato non esserci conosciti al blog point ma sarà per la prossima!! :)
    Mi mancava quella dell'angelo e del drago!

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  11. Finire è sempre da maratoneta, complimenti. Ho visto in tv l'arrivo dei primi ed ho avuto anche io l'impressione che il parco sia bastardo senza neanche avere la sensazione dei saliscendi. per mia diretta esperienza ( sono alla 5°) con allenamento e dedizione si riesce a spostare il momento del drago più in là con i km.

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  12. Complimenti davvero, Sandro, sei un (doppio) maratoneta e mica tanto mediocre... hai corso - e bene - sia con le gambe che con la testa, riuscendo nonostante tutto a correre verso Venezia e verso la tua seconda, sudata medaglia di finisher. Complimenti!

    PS: se non avessi ascoltato i consigli del fisioterapista sarei ancora qui a trascinarmi con i postumi della distorsione di agosto. Ho passato un mese a rischiare di fermare la macchina e mettermi a correre ogni volta che passavo vicino a una ciclabile... altro che matrimonio!

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  13. Complimenti Ale!
    Un pò comprendo il tuo rammarico ma rimane una maratona corsa,non scherziamo,te l'avessero detto qualche anno fa?!?!? Cerchiamo di metter tutto nel giusto contesto..
    Il mio parere te l'ho detto su FB,inserisci quèl lungo in più e certi problemi si riducono..
    Comunque,BRAVO!

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  14. @Mathias: la voglia c'è, man mano che passa il tempo e mi ritrovo... se misuriamo la prova in base alla fatica direi che è stata una grande prova!

    @C!: grazie, realizzo pian piano che ho portato a termine una maratona... cosa non facile per nessuno.

    @Filippo: sapevo che mi avresti tenuto d'occhio; spero di non averti deluso. Sì, Venezia è più adatta per altre cose ma una maratona...non ha prezzo!

    @Kayakrunner: condivido in toto su ciò che ci unisce come maratoneti; provare per credere.

    @Nich.12: mai fermarsi, hai detto giusto, me lo ripetevo anch'io ieri quando la tentazione di farlo era altissima!

    @Tosto: peccato davvero, avrei avuto davvero molto piacere a conoscere e stringere la mano a voi "campioni", ci sarà senz'altro un'altra occasione.

    @Michele: io quel parco l'ho guardato con sospetto già al sabato al ritiro pettorali... allenamento e dedizione, dici bene, senza fatica e impegno difficile portare a casa qualsiasi risultato.

    @bibe: ti pensavo mentre tagliavo i traguardi intermedi ogni 5 Km immaginando cosa avresti pensato della mia condotta di gara. Sono andato bene e regolare finchè il serbatoio aveva ancora qualche goccia di energia. Quella del matrimonio era chiaramente una battuta, sò che traversie hai avuto ma sò anche che presto una nuova maratona con te ci sarà.

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  15. @insane: grazie, il rammarico c'è considerando la regolarità dei primi 30 Km. Considera poi che ho stoppato il garmin a 3.54.57 che sarebbe stato sia pure di poco un nuovo personale, invece poi il dato ufficiale mi ha negato anche questo... io pensavo di riuscire a limare di almeno 10 minuti il tempo fatto a Roma. Però farò tesoro di questa esperienza fino a quando alla prossima maratona scoprirò di aver fatto altri sbagli ;)

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  16. Alessà, ormai sei un maratoneta e rispetto a Roma avevi un obiettivo diverso, un tempo da rispettare.
    Ti sei messo in gioco, e hai azzardato, è questa la maratona.
    Io dico sempre che è un pò zoccola, ti attrae e quando meno te lo aspetti ti lascia solo.

    Ora non devi far altro che capire cosa hai fatto, non dove hai sbagliato, ma solo cosa hai fatto.
    Sei un grande e ieri me l'hai riconfermato!!
    ...non c'è due senza tre! ;)

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  17. certo che lo sei.... bella storia da runners, di sofferenza e d'amicizia....

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  18. Sei un grande...domani cercherai gia' la rivincita ne sono certo. Non ti crucciare e' difficile raccogliere sempre cio' che si e' seminato, siamo amatori e le variabili sono troppe. Ma gioisci per la tua seconda maratona. Grande Ale!

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  19. Grande Alessandro... mi sono venuti i brividi a leggere il tuo resoconto.... Sei un maratoneta tostissimo!

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  20. @ Master Runners: rimani come un segno indelebile nella mia anima!

    @Yogi: tu lo sai cosa si prova... come ci temprano queste esperienze di vita.

    @ Ezio: sì, ho concluso la seconda maratona e ancora sotto le 4 ore; hai ragione, bando ai crucci, solo gioia.

    @ Mario: grazie! Ho lasciato che il cuore mi dettasse cosa scrivere, emozioni pure, vita vera.

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  21. ma qualcuno ti aveva detto di non esagerare con le precedenti gare.....eri forse troppo stanco...ma comunque " grande" l'hai finita!

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  22. Bellissimo racconto Ale.
    Secondo me non dovresti esser deluso di nulla,la maratona comporta sacrifici enormi,l'hai finita sotto le 4 ore...sei stato un grande e devi esserne orgoglioso.
    Non riposare troppo,ci dobbiamo beccare per le prossime mezze sul lago a Novembre:)

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  23. racconto intenso Ale, mi spiace per la sofferenza e per il tempo non limato di poco, ma la tua perseveranza sarà ciò che farà la differenza. Forza, che sei un maratoneta! ;)

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  24. Smaltita la fatica e quel pizzico di delusione che adombra la tua bella prova, ti rimarranno in memoria solo tutte le cose positive che la maratona ha saputo regalarti.
    Ormai sei un maratoneta consolidato ed un nuovo PB è pronto ad aspettarti per la mara n° 3, quando avrai voglia di riaffrontare il drago!

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  25. su di te oramai non mi meraviglio + te l'ho ripetuto altre volte!!
    adesso goditi un po' di riposo ma... non stare fermo !!!!
    dai ke alla prox ci racconterai del FALCO E IL GABBIANO.

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  26. Ma quale delusione e delusione... altra maratona conclusa e con un tempo sotto le 4 ore.. Guarda il bicchiere mezzo pieno, non scoraggiarti e ricaricate le pile, soprattutto psicologiche, via verso un altro traguardo, lungo o corto che sia! Vali Ale! Complimenti!

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  27. io non ne ho mai corse e forse mai ne correro' , ma la maratona e' anche l'inizio , l'esserci..
    finche ' ci sarai alla partenza potrai dire di sfidarla, tante volte sara' lei a vincerti, ma alla fine quando arriverai una medaglia al collo te la regalera' sempre..
    grande Ale!

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  28. Certo che più che un blogger mi sembri uno scrittore di romanzi, ma come cavolo fate voi esseri superiori a scrivere così ? bravo Ale bellissimo racconto e complimentissimi per il tuo tempo e la tua gara !

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  29. @ Patty: non credo di avere esagerato con le gare ma dim non avere qualificato meglio la preparazione.

    @ Walter: sai com'è, l'appetito vien mangiando e poi vedendo i risultati vostri non posso non provare a migliorare i miei scarsi risultati; solo che non sempre ci si riesce. A novembre qualche mezza senz'altro ci stà.

    @ Paolo Cibulo: grazie davvero! La sofferenza era in preventivo, la delusione svanisce prima...

    @ Fatdaddy: senza saperlo hai corso con me... poi credo che tu mi abbia lasciato indietro ;) La lotta col drago mi ha ferito ma mi ha anche reso più forte e determinato!

    @ Uscuru: sei troppo buono e mi fai commuovere. Dai, sò che nei tuoi confronti sono una "ciofeca" (dite così a Roma?) ma ti ringrazio per le belle parole. Grazie campione!

    @ Daniele: grazie! Forse ho davvero le pile scariche, sia quelle psicologiche che quelle fisiche ma quest'ultime si ricaricano più in fretta.

    @ Pimpe: sì, esserci è già un evento, finirla è una conquista... con le tue qualità è un delitto non provarci ;)

    @ Franca: uno scrittore di romanzi? Forse farei meglio a dedicarmi a quest'attività piuttosto che tentare di essere un runner... ma ho la zucca dura e grossa e quando leggo e vedo le imprese di "campioni" come te non posso fare a meno di innamorarmi di questo sport. Mitica Franca, grazie!!!

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  30. nunte permette piu'!!!
    dico sempre quello ke penso!!
    me dovresti conosce un po' no?
    si raccoglie quello ke si semina,tu lo stai facendo bene caro Pare' e devi esserne fiero!!
    ma te li sei guardati i tuoi compagni di scuola?
    sei una Roccia dai retta a me!

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