lunedì 20 luglio 2009

19 luglio: Adrara San Martino memorial Pierluigi Plebani

Un cielo limpido con aria fresca e frizzante ci ha dato il saluto nella mattinata di ieri quando siamo partiti un bel numero della mia società per Adrara San Martino, paese posto appena al di là del lago d’Iseo, dopo Sarnico e Villongo, in terra bergamasca.
La gara mi faceva, lo confesso, abbastanza paura, trattandosi di prova unica del campionato italiano di corsa in montagna, e che montagna! Il menù prevedeva: partenza a quota 360 e arrivo al valico di San Fermo a quota 1060 dopo 10 Km di percorso per lo più attraverso sentieri e mulattiere.
Quando Valter Frerotti, compagno di squadra e atleta di quelli “coi fiocchi” mi propose qualche giorno fa di partecipare io ebbi subito una reazione negativa “Corsa in montagna? Io? Sarò mica matto!” poi però, da bravo presidente di società avevo l’incombenza di fare la preiscrizione entro venerdì scorso dei miei atleti e allora, visto che alla fine si trattava anche di portare punti per la società mi sono aggiunto pensando però che al mattino di domenica avrei deciso se andarci veramente oppure saltare l’appuntamento.
La persona saggia conosce i propri limiti e agisce di conseguenza; a questo punto devo registrare che proprio saggio non sono nel senso che pur conoscendo i miei limiti… agisco da perfetto incosciente (o semplicemente da vero runner, visto che in questa categoria son più i pazzi che i saggi).


Il gruppo delle donne e degli over-65 sono dirottati ad Adrara San Rocco, per loro il percorso sarà più breve e con 300 metri di dislivello in meno; per noi invece la partenza è fissata ad Adrara San Martino con il percorso che al primo Km scende leggermente per poi inerpicarsi nella prima e più ripida salita su asfalto fino al Colle Piano da cui ci si deve inoltrare nel sentiero sassoso che inesorabilmente e faticosamente sale per circa 7 Km, quindi un tratto in leggera discesa giusto per rifiatare prima dei cinque tornanti finali su asfalto che portano all’arrivo al valico di San Fermo.
Il via viene dato alle 9.30 dopo un interminabile tira e molla con i podisti che si piazzano davanti e che faticosamente si cerca di ricacciare indietro rispetto alla linea di partenza (ma, io dico, trattandosi di gara nazionale, possibile che ci siano ancora queste assurde formalità? Non si poteva pensare all’uso di chip elettronici in modo da obbligare tutti gli atleti a partire e percorrere il percorso in modo giusto?). Al bang si parte, subito perdo i compagni di squadra, loro si batteranno per fare il tempo, io cerco solo di capire se riuscirò ad arrivare. La discesa finisce presto, brusca salita e cominciano le danze: cerco di tenere un passo regolare e ci riesco abbastanza bene, l’aria fresca aiuta tantissimo, mi ritrovo quasi con sorpresa alla fine della salita di Colle Piano e vedo che ho ancora tanti atleti dietro a me. Il sentiero si inoltra nel bosco e qui inizio come tanti a camminare, impossibile correre anche perché il sentiero è stretto e sassoso e soprattutto in continua salita! Il garmin lo guardo di tanto in tanto solo per vedere a che quota si è arrivati. Siamo al quarto Km e siamo a 680 metri di altezza, adesso percorriamo una mulattiera ben tenuta e cementata, di tanto in tanto si riesce anche a correre ma è di più il tratto da fare al passo. La pendenza si fa più dura poi si ritorna in mezzo al bosco, siamo arrivati ai 900 metri di quota e adesso finalmente c’è un pezzo in leggera discesa dove mi lancio assieme ad altri tre o quattro compagni d’avventura. E’ curioso il fatto che praticamente dal secondo Km fino alla fine ci si ritrovi in compagnia delle stesse persone ora un pochino più avanti, ora un pochino indietro. Ultimi due Km, adesso si vede l’arrivo la su in alto, ci sono ancora i tornanti da fare ma ho ancora un briciolo di forza e vado su abbastanza bene tanto da raggiungere e superare un gruppetto di atleti che mi precedevano; ecco il tappeto blu, è finita, ultimo sforzo e taglio il traguardo in 1.19.54. Da lassù il panorama è bellissimo e io sono strafelice di aver compiuto quella che per me rimane un’impresa che mai avrei pensato di poter compiere. Qui sopra è la meta ambìta di numerosi appassionati ciclisti, ce ne sono tantissimi ogni domenica; stavolta però la cima è stata domata dai podisti e io sono qui! Per amore delle statistiche annoto che sono arrivato al 442° posto su 499 (il che significa che dopo di me ce n’erano ancora 57), 64° di categoria su 77. Il vincitore assoluto Bosio Danilo ha concluso col fantastico tempo di 49’09”. Ottime anche le prestazioni dei miei compagni di squadra.


In conclusione è stata una bellissima esperienza, la montagna è dura e faticosa ma proprio per questo il traguardo è ancora più bello. Magari con un pochino di allenamento più mirato…
Alla prossima!


[dettagli su Garmin Connect]

3 commenti:

  1. Se no i xe mati, no li volemo!
    E' anche per questo che sono fiero di averti come presidente... :)

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  2. In effetti con il chip forse riuscivi a restare entro la mezz'ora dal primo e quindi non fuori tempo massimo

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  3. ciao c'ero anch'io
    bellissimo percorso :-)

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