sabato 4 luglio 2009

4 luglio: giro di Monte Isola e legge di Murphy

E' stata dura, più del previsto. Con Claudio e Pietro C. da Castegnato, siamo passati a raccogliere anche Valter C. e siamo partiti alla volta di Iseo da dove abbiamo preso il traghetto verso Monte Isola. Allo sbarco a Peschiera Maraglio ci siamo dovuti recare a piedi fino al luogo della partenza, al campo sportivo di Menzino. Il sole era caldo e c'era una elevata umidità. Siamo giunti alla zona della partenza che io ero già bello sudato (e anche i miei compagni di avventura non lo erano da meno). Poco prima della partenza prevista per le 18 ha iniziato a piovere per poi smettere quasi subito col risultato che l'afa è ulteriormente cresciuta. Il cielo in lontananza era nero scuro e rumori sinistri di incombente temporale gravavano sui circa 400 atleti pronti al via. Finalmente si parte con un inspiegabile ritardo di circa 10 minuti. Ci si dirige verso Siviano e poi inizia una lunga discesa fino a Carzano, da lì in piano accanto al lago per raggiungere Peschiera. Io vado abbastanza bene ma quest'afa mi uccide; penso a tenere un'andatura regolare e in effetti ci riesco abbastanza bene. Spero che si metta a piovere invece l'umidità cresce ma la pioggia non arriva. Intanto mi raggiunge Valter C. io provo a tenermi in scia ma quando la strada sale per gli ultimi due Km la mia benzina finisce: non ne ho davvero più. A Sensole ci fanno deviare su una stradina laterale e poi ci si presenta una lunga e ripida salita che faccio al passo così come quasi tutti quelli che sono con me. Riprendo a correre ma prima dell'arrivo c'è da salire ancora fino al castello e allora riprendo a camminare. Poi in picchiata fino all'arrivo, raccolgo le ultimissime energie e sprinto tagliando l'agognato traguardo in 52'22" alla media finale di 5'10"/km. Mi lascio andare disteso sul prato allarmando anche una gentilissima volontaria del pronto soccorso. No, non è niente, solo che mi sono sentito letteralmente a terra, svuotato di ogni energia. Mi rifocillo azzannando e divorando tre fette di anguria: buonissima e miracolosa.
Ci si cambia e si riparte per riprendere il traghetto verso Iseo. Ma sembra che si avveri la legge di Murphy: quando le cose potrebbero andare storte, ebbene ci vanno. Ecco cosa combiniamo: andiamo a Sensole e realizziamo che da lì non ci sarebbe stato l'attracco del traghetto, perdiamo tempo sviati anche da consigli inesatti; decidiamo allora di tornare a Peschiera, intanto si è messo a piovere, il tempo passa e ci dobbiamo fare anche dei tratti di corsa, in pratica facciamo le ripetute con borsoni e altri oggetti da portare; arriviamo appena in tempo per vedere il traghetto partire....
Fortunatamente alla fine finalmente si ritorna a casa: la temperatura è scesa fino a 18° mentre in corsa si era attorno ai 30°, adesso sarei anche disposto a ripartire di corsa!
Lo sò, è il caldo il mio peggior nemico, che posso fare per sconfiggerlo?


[dettagli su MB]

2 commenti:

  1. Bello il percorso, l'ho fatto in bici una volta.. impegnativo!

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  2. Ciao.
    Beh, per il caldo nell'ironman si mettono una spugna quasi ghiacciata sotto il cappellino.
    Senti, visto che sei della zona potresti darmi consigli sulla salita di Parzanica?La dovrei fare nel t.o.di Sarnico.
    Ciao e grazie.

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